venerdì 21 ottobre 2011

21 ottobre 2011 - Il Papa: 'La Chiesa difende i diritti degli indifesi'

‘Il dialogo diplomatico in cui la Santa Sede si impegna viene condotto su un terreno né confessionale né pragmatico, ma sulla base di principi universalmente applicabili che sono tanto reali quanto lo sono gli elementi fisici dell’ambiente naturale’. Lo ha ricordato il Papa, ricevendo in udienza il nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi. La Chiesa – ha aggiunto Benedetto XVI – agisce ‘come voce di quanti non hanno voce e difendendo i diritti degli indifesi, inclusi i poveri, i malati, i nascituri, gli anziani e i membri dei gruppi minoritari che soffrono una ingiusta discriminazione’ per cercare ‘sempre di promuovere la giustizia naturale come è suo dovere e diritto fare’. Dopo aver ammesso che nella Chiesa alcuni ‘non sempre sono all’altezza degli alti criteri morali che essa propone’, questa – ha aggiunto il Pontefice - ‘non può far altro che continuare a esortare tutti, inclusi i suoi membri, a cercare di fare qualsiasi cosa sia in accordo con la giustizia e la giusta ragione e a opporsi a qualunque cosa sia a esse contraria’. Infine il Papa ha parlato anche di libertà religiosa. Essa – ha ribadito – ‘è minacciata non solo da limitazioni legali in alcune parti del mondo, ma anche da una mentalità anti-religiosa in numerose società, anche in quelle in cui essa gode della tutela della legge’.

giovedì 20 ottobre 2011

20 ottobre 2011 - Pedofilia, il Papa: 'Riparare con onestà'

Dopo aver ricordato il grande successo ottenuto dalla GMG di Sydney, Benedetto XVI – ricevendo i Vescovi Australiani in Visita ad Limina – è tornato a parlare dello scandalo pedofilia. ‘Il vostro impegno pastorale – ha osservato il Papa - è stato reso più gravoso dai peccati e dagli errori del passato di altri, tra i quali purtroppo anche alcuni sacerdoti e religiosi; ma ora avete il compito di continuare a riparare agli errori del passato con onestà e apertura, al fine di costruire, con umiltà e decisione, un futuro migliore per tutte le persone coinvolte’. ‘Vi incoraggio- ha infine esortato il Pontefice – a continuare ad essere pastori di anime che, insieme al loro clero, siano sempre pronti a compiere un passo in più nell’amore e nella verità per il bene delle coscienze del gregge che vi è stato affidato, cercando di preservarlo nella santità, di istruirlo nell’umiltà e di guidarlo in modo irreprensibile sulle vie della fede cattolica’.

lunedì 17 ottobre 2011

17 ottobre 2011- Il Papa: 'Nel diritto alla vita rientra anche la sconfitta della fame'

‘Nei nostri occhi restano impresse le dolenti immagini delle numerose vittime della fame nel Corno d'Africa, e ogni giorno un nuovo capitolo si aggiunge a quella che è una delle più gravi catastrofi umanitarie degli ultimi decenni’. Lo scrive il Papa nel messaggio al Direttore Generale della Fao, Diouf. E’ necessario pertanto – sostiene Benedetto XVI – ‘l'aiuto immediato, ma occorre anche approntare interventi a medio e lungo termine perché l'attività internazionale non sia ridotta a dare risposte solo alle emergenze’. ‘La situazione – aggiunge il Pontefice – è certamente resa ancora più complessa dalla difficile crisi che, a livello mondiale, sta investendo i diversi settori dell'economia e che colpisce duramente soprattutto i più indigenti, condizionando peraltro la produzione agricola e la conseguente possibilità di accesso agli alimenti’. Tutti, governi e comunità internazionale -conclude Papa Ratzinger - concentrino lo sforzo su ‘scelte efficaci, coscienti che la libertà dal giogo della fame è la prima e concreta manifestazione di quel diritto alla vita che, pur solennemente proclamato, resta spesso lontano da una effettiva attuazione’.

domenica 16 ottobre 2011

16 ottobre 2011 - Il Papa indice l'Anno della Fede

Benedetto XVI, celebrando stamane la messa a conclusione del primo incontro internazionale promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, è entrato in San Pietro sulla pedana mobile – usata negli ultimi anni di Pontificato da Giovanni Paolo II. Nel corso dell’omelia il Papa – commentando il Vangelo – ha spiegato che ‘il tributo a Cesare va pagato, perché l’immagine sulla moneta è la sua; ma l’uomo, ogni uomo, porta in sé un’altra immagine, quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza’. Prima di concludere l’omelia, il Pontefice ha annunciato l’indizione dell’Anno della Fede ‘per dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza’. Avrà inizio l’11 ottobre 2012 e si concluderà il 24 novembre 2013. ‘Sarà – ha concluso il Papa - un momento di grazia e di impegno per una sempre più piena conversione a Dio, per rafforzare la nostra fede in Lui e per annunciarLo con gioia all’uomo del nostro tempo’.

sabato 15 ottobre 2011

15 ottobre 2011 - Il Papa: 'L'evangelizzazione trasformi il mondo'

‘L’uomo contemporaneo è spesso confuso e non riesce a trovare risposta a tanti interrogativi che agitano la sua mente in riferimento al senso della vita e alle questioni che albergano nel profondo del suo cuore. L’uomo non può eludere queste domande che toccano il significato di sé e della realtà, non può vivere in una sola dimensione! Invece, non di rado, viene allontanato dalla ricerca dell’essenziale nella vita, mentre gli viene proposta una felicità effimera, che accontenta per un momento, ma lascia, ben presto, tristezza e insoddisfazione’. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza i partecipanti al primo Incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Per far fronte a questa situazione – ha osservato Benedetto XVI – sono necessari ‘nuovi evangelizzatori’ che ‘si moltiplicheranno sempre di più per dare vita a una vera trasformazione di cui il mondo di oggi ha bisogno. Solo attraverso uomini e donne plasmati dalla presenza di Dio, la Parola di Dio continuerà il suo cammino nel mondo portando i suoi frutti’. La missione di evangelizzare – ha concluso il Pontefice – ‘non è un privilegio, ma un impegno che proviene dalla fede’.

15 ottobre 2011 - Il Papa: 'L'economia deve salvaguardare la famiglia'

Ricevendo i partecipanti al Convegno Internazionale promosso dalla Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Benedetto XVI ha avuto modo di ricordare che ‘anche l’economia con le sue leggi deve sempre considerare l’interesse e la salvaguardia di tale cellula primaria della società; la stessa parola economia nella sua origine etimologica contiene un richiamo all’importanza della famiglia: oikia e nomos, la legge della casa’. E’ in famiglia – ha aggiunto il Papa – ‘che si apprende come il giusto atteggiamento da vivere nell’ambito della società, anche nel mondo del lavoro, dell’economia, dell’impresa, deve essere guidato dalla caritas, nella logica della gratuità, della solidarietà e della responsabilità gli uni per gli altri’. Così ‘la famiglia da mero oggetto – ha proseguito - diventa soggetto attivo e capace di ricordare il volto umano che deve avere il mondo dell’economia’. Il pensiero del Pontefice è andato poi alla crisi economica che si abbatte anche sulla famiglia. ‘I conflitti di coppia, quelli generazionali, quelli tra tempi della famiglia e per il lavoro, la crisi occupazionale – ha detto Papa Ratzinger - creano una complessa situazione di disagio che influenza lo stesso vivere sociale. Occorre perciò una nuova sintesi armonica tra famiglia e lavoro’. ‘Non è compito della Chiesa – ha concluso Benedetto XVI - definire le vie per affrontare la crisi in atto. Tuttavia i cristiani hanno il dovere di denunciare i mali, di testimoniare e tenere vivi i valori su cui si fonda la dignità della persona, e di promuovere quelle forme di solidarietà che favoriscono il bene comune, affinché l’umanità diventi sempre più famiglia di Dio’.

venerdì 14 ottobre 2011

14 ottobre 2011 - Il Papa: 'La Chiesa è realtà viva'

‘La Chiesa cattolica è ben radicata ed operante, in modo capillare, nel territorio italiano. È una realtà viva e vivificante, come il lievito di cui parla il Vangelo; una presenza significativa, caratterizzata da prossimità alla gente, per coglierne i bisogni profondi nella logica della disponibilità al servizio’. Lo ha detto il Papa ricevendo stamane in Vaticano i Prefetti della Repubblica Italiana. A loro Benedetto XVI ha poi ricordato che la Chiesa ‘rispettosa delle legittime autonomie e competenze, considera suo preciso mandato rivolgersi all’uomo in ogni contesto: nella vita culturale, del lavoro, dei servizi, del tempo libero. Consapevole che tutti dipendiamo da tutti, essa desidera costruire, insieme con gli altri soggetti istituzionali e le varie realtà territoriali, una salda piattaforma di virtù morali, su cui edificare una convivenza a misura d'uomo’. Infine il Pontefice ha ribadito che ‘il ruolo di chi lavora nella pubblica amministrazione non va concepito come qualcosa di impersonale o burocratico, bensì come un aiuto premuroso per i cittadini, esercitato con spirito di servizio’.

mercoledì 12 ottobre 2011

12 ottobre 2011 - Il Papa condanna la strage dei copti egiziani

All’indomani del massacro di numerosi cristiani copti in Egitto Benedetto XVI, al termine dell’Udienza Generale, si è detto ‘profondamente rattristato dagli episodi di violenza, che sono stati commessi’. Dopo aver espresso il dolore per l’accaduto il Papa si è unito al ‘popolo egiziano, lacerato dai tentativi di minare la coesistenza pacifica fra le sue comunità, che è invece essenziale salvaguardare, soprattutto in questo momento di transizione’. ‘Esorto i fedeli – ha concluso - a pregare affinché quella società goda di una vera pace, basata sulla giustizia, sul rispetto della libertà e della dignità di ogni cittadino. Inoltre, sostengo gli sforzi delle autorità egiziane, civili e religiose, in favore di una società nella quale siano rispettati i diritti umani di tutti e, in particolare, delle minoranze, a beneficio dell’unità nazionale’.

domenica 9 ottobre 2011

9 ottobre 2011 - Il Papa: 'Riscoprire la presenza di Dio'

Giunto alla Certosa dei Santi Stefano e Bruno, Benedetto XVI ha osservato che ‘il progresso tecnico, segnatamente nel campo dei trasporti e delle comunicazioni, ha reso la vita dell’uomo più confortevole, ma anche più concitata, a volte convulsa’. Per questo – guardando proprio alla Certosa – l’uomo deve ‘sperimentare invece la Pienezza, la presenza di Dio, della Realtà più reale che ci sia, e che sta oltre la dimensione sensibile. E’ una presenza percepibile in ogni creatura: nell’aria che respiriamo, nella luce che vediamo e che ci scalda’. Rivolgendosi infine ai monaci il Papa ha sottolineato che il loro posto nella Chiesa ‘non è marginale: nessuna vocazione è marginale nel Popolo di Dio: siamo un unico corpo, in cui ogni membro è importante e ha la medesima dignità, ed è inseparabile dal tutto. Anche voi, che vivete in un volontario isolamento, siete in realtà nel cuore della Chiesa, e fate scorrere nelle sue vene il sangue puro della contemplazione e dell’amore di Dio’.

9 ottobre 2011 - Il Papa: 'I cattolici si impegnino in politica'

In visita a Lamezia Terme, in Calabria, Benedetto XVI – dinanzi a 40.000 fedeli – ha presieduto la Messa nella Zona ex Sir. Qui ‘come in tutta la Calabria – ha ammesso il Papa - non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni. Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale; una terra, cioè, dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza’. Il popolo calabrese – ha detto il Pontefice – saprà rispondere a tutto ciò. ‘Sono certo – ha aggiunto Papa Ratzinger - che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore. Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell’altro e di ogni bene pubblico, custodite l’abito nuziale dell’amore; perseverate nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione’. Dal Papa anche un incoraggiamento ai cattolici ad impegnarsi in politica. Auspico – ha concluso Benedetto XVI – ‘una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune’.

venerdì 7 ottobre 2011

7 ottobre 2011 - Il Papa: 'Sostenere la libertà di predicare il Vangelo'

Ricevendo in Vaticano i Vescovi indonesiani in Visita ad Limina, Benedetto XVI ha avuto modo di ribadire che '’la libertà di vivere e predicare il Vangelo non può mai essere data per scontata e deve essere sempre sostenuta giustamente e con pazienza'. 'La libertà religiosa - ha proseguito il Papa - non è neanche il diritto di essere liberi da vincoli esterni. E' il diritto di essere autenticamente e pienamente cattolici, di praticare la fede, di costruire la Chiesa e di contribuire al bene comune, annunciando il Vangelo come buona novella per tutti'. Dal Pontefice anche l’invito ad un fecondo dialogo interreligioso come strumento per la ‘ricerca della pace e della comprensione tra i popoli del mondo’.

mercoledì 5 ottobre 2011

5 ottobre 2011 - Il Papa: 'Non abbandonare il Corno d'Africa'

'Se camminiamo dietro al pastore buono, per quanto difficili, tortuosi o lunghi possano apparire i percorsi della nostra vita, spesso anche desertica, contro il sole del razionalismo cocente dobbiamo essere certi che sono quelli giusti per noi e che il Signore ci guida e ci è sempre vicino'. Parola di Benedetto XVI nel corso dell'Udienza Generale dedicata al Salmo 23. Al termine il Papa ha rivolto un appello in favore delle popolazioni del Corno d'Africa. 'La Comunità internazionale - ha esorttato il Pontefice continui il suo impegno' per quelle popolazioni 'duramente provate', in particolare 'i bambini, che ogni giorno muoiono in quella regione per malattie e mancanza di acqua e di cibo'.

lunedì 3 ottobre 2011

2 ottobre 2011 - Il Papa: 'Dio ci è vicino con gli Angeli'

'Dio ha un progetto per i suoi amici, ma purtroppo la risposta dell’uomo è spesso orientata all’infedeltà, che si traduce in rifiuto. L’orgoglio e l’egoismo impediscono di riconoscere e di accogliere persino il dono più prezioso di Dio: il suo Figlio unigenito'. Così il Papa nel corso dell'Angelus domenicale, commentando il Vangelo odierno. Benedetto XVI ha poi parlato della Festa degli Angeli Custodi. 'Il Signore - ha spiegato - è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità, e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi Angeli. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione'.

25 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La Chiesa non sia mondana'

'Nello sviluppo storico della Chiesa si manifesta' anche la tendenza di 'una Chiesa soddisfatta di se stessa, che si accomoda in questo mondo, è autosufficiente e si adatta ai criteri del mondo. Non di rado dà così all’organizzazione e all’istituzionalizzazione un’importanza maggiore che non alla sua chiamata all’essere aperta verso Dio e ad un aprire il mondo verso il prossimo'. Così Benedetto XVI incontrando a Friburgo i cattolici impegnati nella Chiesa e nella società, ultimo atto ufficiale del suo Viaggio Apostolico in Germania. La Chiesa - ha ribattuto il Papa - 'liberata dai fardelli e dai privilegi materiali e politici, può dedicarsi meglio e in modo veramente cristiano al mondo intero, può essere veramente aperta al mondo'. Spogliata dalla mondanità, ha concluso il Pontefice, la Chiesa 'è capace di comunicare agli uomini – ai sofferenti come a coloro che li aiutano – proprio anche nell’ambito sociale-caritativo, la particolare forza vitale della fede cristiana'.

25 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'No ad una fede di routine'

'Gli agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace; persone che soffrono a causa dei loro peccati e hanno desiderio di un cuore puro, sono più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli di routine, che nella Chiesa vedono ormai soltanto l’apparato, senza che il loro cuore sia toccato da questo, dalla fede'. E' il duro monito del Papa lanciato nel corso della messa celebrata all'aeroporto turistico di Friburgo. Secondo Benedetto XVI la Chiesa tedesca 'supererà le grandi sfide del presente e del futuro e rimarrà lievito nella società, se i sacerdoti, le persone consacrate e i laici credenti in Cristo, in fedeltà alla propria vocazione specifica, collaborano in unità'.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Nella fede non siamo soli'

Anche in Germania Benedetto XVI non ha voluto mancare all'appuntamento con i giovani, incontrandoli alla Veglia di preghiera a Friburgo. 'Intorno a noi - ha detto il Papa - può esserci il buio e l’oscurità, e tuttavia vediamo una luce: una piccola fiamma, minuscola, che è più forte del buio apparentemente tanto potente ed insuperabile. Cristo, che è risorto dai morti, brilla in questo mondo, e lo fa nel modo più chiaro proprio là dove secondo il giudizio umano tutto sembra cupo e privo di speranza. Egli ha vinto la morte – Egli vive – e la fede in Lui penetra come una piccola luce tutto ciò che è buio e minaccioso'. Il credente - ha aggiunto il Pontefice - scorge 'anche nella notte più buia una luce' e vede 'già il chiarore di un nuovo giorno'. Il Papa ha poi ribadito che 'nella fede non siamo soli, siamo anelli della grande catena dei credenti. Nessuno arriva a credere se non è sostenuto dalla fede degli altri e, d’altra parte, con la mia fede contribuisco a confermare gli altri nella loro fede. Ci aiutiamo a vicenda ad essere esempi gli uni per gli altri, condividiamo con gli altri ciò che è nostro, i nostri pensieri, le nostre azioni, il nostro affetto. E ci aiutiamo a vicenda ad orientarci, ad individuare il nostro posto nella società'. Nella sua omelia Benedetto XVI ha sottolineato poi come Cristo non sia interessato al numero delle nostre caduto 'bensì a quante volte noi, con il suo aiuto, ci rialziamo'. Egli - ha concluso - 'non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda in voi. Non vi chiama perché siete buoni e perfetti, ma perché Egli è buono e vuole rendervi suoi amici. Sì, voi siete la luce del mondo, perché Gesù è la vostra luce'.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania, nuovo affondo contro il relativismo

'Viviamo in un tempo caratterizzato, in gran parte, da un relativismo subliminale che penetra tutti gli ambiti della vita. A volte, questo relativismo diventa battagliero, rivolgendosi contro persone che dicono di sapere dove si trova la verità o il senso della vita'. Lo ha detto il Papa incontrando a Friburgo i membri del Consiglio del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi. Il relativismo - ha proseguito Benedetto XVI - esercita 'sempre di più un influsso sulle relazioni umane e sulla società. Ciò trova espressione anche nell’incostanza e nella discontinuità di tante persone e in un eccessivo individualismoalle persone alle quali manca l’esperienza della bontà di Dio'. Costoro - ha concluso il Pontefice - 'hanno bisogno di luoghi, dove possano parlare della loro nostalgia interiore. E qui siamo chiamati a cercare nuove vie dell’evangelizzazione'.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'I cristiani difendano vita e famiglia'

Trasferitosi a Friburgo, il Papa ha incontrato i rappresentanti delle Chiese Ortodosse presenti in Germania. ‘Nell’attuale tendenza del nostro tempo – ha esordito Benedetto XVI - in cui non poche persone vogliono, per così dire, liberare la vita pubblica da Dio, le Chiese cristiane in Germania sulla base della fede nell’unico Dio e Padre di tutti gli uomini, camminano insieme sulla via di una testimonianza pacifica per la comprensione e per la comunione tra i popoli’. Impegno dei cristiani – ha proseguito il Pontefice – è ‘opporsi decisamente ad ogni intervento manipolatore e selettivo nei confronti della vita umana’. Necessario inoltre ‘proteggere l’integrità e la singolarità del matrimonio tra un uomo e una donna da ogni interpretazione sbagliata’. ‘Qui l’impegno comune dei cristiani – ha concluso Papa Ratzinger - dà un contributo prezioso per l’edificazione di una società che può avere un futuro, nella quale si porta il dovuto rispetto alla persona umana’.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La fede è credere insieme'

Nazismo e comunismo sono state per i cristiani una ‘pioggia acida’. Lo ha denunciato il Papa nell’omelia pronunciata nella messa alla Domplatz di Erfurt. ‘Tante conseguenze tardive di quel tempo – ha spiegato Benedetto XVI – sono ancora da smaltire, soprattutto nell’ambito intellettuale e in quello religioso’. Molte persone che vivono nella ex DDR – ha aggiunto il Pontefice – sono lontane ‘dalla fede in Cristo e dalla comunione della Chiesa’. ‘Gli ultimi due decenni, però – ha ribattuto Papa Ratzinger - presentano anche esperienze positive: un orizzonte più ampio, uno scambio al di là delle frontiere, una fiduciosa certezza che Dio non ci abbandona e ci conduce per vie nuove. Dove c’è Dio, là c’è futuro’. Benedetto XVI ha poi ripetuto che ‘la fede è sempre anche essenzialmente un credere insieme con gli altri. Nessuno può credere da solo’. ‘Soltanto nella grande comunione dei fedeli di ogni tempo che hanno trovato Cristo e che sono stati trovati da Lui – ha concluso - posso credere. Il fatto di poter credere lo devo innanzitutto a Dio che si rivolge a me e, per così dire, accende la mia fede. Ma molto concretamente devo la mia fede a coloro che mi sono vicini e che hanno creduto prima di me e credono insieme con me’.

domenica 2 ottobre 2011

23 settembre 2011 - Pedofilia, il Papa incontra alcune vittime

Come già accaduto negli Stati Uniti, in Australia, a Malta ed in Gran Bretagna Benedetto XVI ha incontrato un gruppi di vittime dei preti pedofili. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa della Santa Sede ‘commosso e fortemente scosso dalla sofferenza delle vittime, il Santo Padre ha espresso la sua profonda compassione e il suo profondo rammarico per tutto ciò che è stato commesso nei loro confronti e delle loro famiglie. Ha assicurato i presenti che a quanti hanno responsabilità nella Chiesa sta molto a cuore affrontare accuratamente tutti i crimini di abuso ed essi si impegnano a promuovere misure efficaci per la tutela di bambini e giovani’. ‘Papa Benedetto XVI – conclude la nota vaticana - è vicino alle vittime e manifesta la propria speranza che Dio misericordioso, Creatore e Redentore di tutti gli uomini, voglia sanare le ferite delle persone abusate e donare loro pace interiore’.

23 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La fede è il fondamento della vita'

‘L’unità fondamentale consiste nel fatto che crediamo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. Che lo professiamo quale Dio trinitario – Padre, Figlio e Spirito Santo. L’unità suprema non è solitudine di una monade, ma unità attraverso l’amore. Crediamo in Dio – nel Dio concreto. Crediamo nel fatto che Dio ci ha parlato e si è fatto uno di noi’. Lo ha detto il Papa ne corso della celebrazione ecumenica con la Chiesa Evangelica in Germania ad Erfurt. ‘Testimoniare questo Dio vivente – ha sottolineato Benedetto XVI - è il nostro comune compito nel momento attuale. Il nostro primo servizio ecumenico in questo tempo deve essere di testimoniare insieme la presenza del Dio vivente e con ciò dare al mondo la risposta di cui ha bisogno’. Riferendosi alla società contemporanea il Pontefice ha parlato di un’epoca ‘in cui i criteri dell’essere uomini sono diventati incerti. L’etica viene sostituita con il calcolo delle conseguenze. Di fronte a ciò noi come cristiani dobbiamo difendere la dignità inviolabile dell’uomo, dal concepimento fino alla morte – nelle questioni della diagnosi pre-impiantatoria fino all’eutanasia’. La fede – ha ancora spiegato Papa Benedetto – ‘non si basa su una ponderazione dei nostri vantaggi e svantaggi. Una fede autocostruita è priva di valore. La fede non è una cosa che noi escogitiamo e concordiamo. È il fondamento su cui viviamo. L’unità cresce non mediante la ponderazione di vantaggi e svantaggi, bensì solo attraverso un sempre più profondo penetrare nella fede mediante il pensiero e la vita’.

23 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Non annacquare la fede'

Nel convento di Erfurt in cui lavorò Martin Lutero, Benedetto XVI ha incontrato i rappresentanti del Consiglio della Chiesa Evangelica Tedesca. ‘il male non è un’inezia. Esso – ha detto il Papa - non potrebbe essere così potente se noi mettessimo Dio veramente al centro della nostra vita’. Ricordando la domanda di Lutero che si chiedevo quale fosse la posizione di Dio nei confronti dell’uomo, il Pontefice ha osservato che tale domanda ‘deve diventare di nuovo, e certamente in forma nuova, anche la nostra domanda, non accademica, ma concreta. Penso che questo sia il primo appello che dovremmo sentire nell’incontro con Martin Lutero’. Parlando poi di ecumenismo, Benedetto XVI ha ribadito quanto sia necessario di fronte alla secolarizzazione non perdere ‘quasi inavvertitamente le grandi cose che abbiamo in comune, che di per sé ci rendono cristiani e che ci sono restate come dono e compito’. Il Papa ha espresso nuovamente la sua preoccupazione per la crescente secolarizzazione pertanto – ha suggerito – ‘la fede deve essere ripensata e soprattutto rivissuta oggi in modo nuovo per diventare una cosa che appartiene al presente. Ma non è l’annacquamento della fede che aiuta, bensì solo il viverla interamente nel nostro oggi. Questo è un compito ecumenico centrale nel quale dobbiamo aiutarci a vicenda: a credere in modo più profondo e più vivo’.

23 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La religione non è un fatto privato'

Incontrando a Berlino i rappresentanti delle Comunità Islamiche tedesche il Papa ha voluto ribadire l’impegno della Chiesa Cattolica affinchè ‘venga dato il giusto riconoscimento alla dimensione pubblica dell’appartenenza religiosa’. ‘Si tratta – ha precisato Benedetto XVI - di un’esigenza che non diventa irrilevante nel contesto di una società maggiormente pluralista. In ciò va fatta attenzione che il rispetto verso l’altro sia sempre mantenuto. Questo rispetto reciproco cresce solo sulla base dell’intesa su alcuni valori inalienabili, propri della natura umana, soprattutto l’inviolabile dignità di ogni persona in quanto creatura di Dio penso che sia possibile una collaborazione feconda tra cristiani e musulmani’. Così facendo – ha aggiunto il Pontefice – ‘contribuiamo alla costruzione di una società che, sotto molti aspetti, sarà diversa da ciò che abbiamo portato con noi dal passato’. Come credenti – ha concluso Papa Ratzinger –‘possiamo dare una testimonianza importante in molti settori cruciali della vita sociale. Penso, ad esempio, alla tutela della famiglia fondata sul matrimonio, al rispetto della vita in ogni fase del suo naturale decorso o alla promozione di una più ampia giustizia sociale’.