martedì 23 agosto 2011

25 aprile 2011 - Il Papa: 'Cristo ha sconfitto la morte'

Dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo Benedetto XVI ha recitato il Regina Caeli nel corso del quale ha ribadito che ‘la Risurrezione del Signore segna il rinnovamento della nostra condizione umana. Cristo ha sconfitto la morte, causata dal nostro peccato, e ci riporta alla vita immortale. Da tale evento promana l’intera vita della Chiesa e l’esistenza stessa dei cristiani’. Ai fedeli il Papa ha poi spiegato che ‘solo se sappiamo rivolgerci a Dio, pregarLo, noi possiamo scoprire il significato più profondo della nostra vita, e il cammino quotidiano viene illuminato dalla luce del Risorto’.

24 aprile 2011 - Pasqua, il Papa: 'La luce della pace vinca l'odio'

Al termine della Messa di Pasqua il Papa ha rivolto il tradizionale messaggio ai Popoli e alle Nazioni a cui è seguita la solenne Benedizione Urbi et Orbi. ‘La risurrezione di Cristo – ha detto Benedetto XVI - non è il frutto di una speculazione, di un’esperienza mistica: è un avvenimento, che certamente oltrepassa la storia, ma che avviene in un momento preciso della storia e lascia in essa un’impronta indelebile’. Il Pontefice ha poi invocato la pace per il mondo, in particolare per il Medio Oriente ‘affinché la luce della pace e della dignità umana vinca le tenebre della divisione, dell’odio e delle violenze’. Da Papa Benedetto auspici di pace anche per la Libia e il Nord Africa. ‘Tutti i cittadini ed in particolare i giovani – ha aggiunto - si adoperino per promuovere il bene comune e per costruire società, dove la povertà sia sconfitta ed ogni scelta politica risulti ispirata dal rispetto per la persona umana. Ai tanti profughi e ai rifugiati, che provengono da vari Paesi africani e sono stati costretti a lasciare gli affetti più cari arrivi la solidarietà di tutti; gli uomini di buona volontà siano illuminati ad aprire il cuore all’accoglienza, affinché in modo solidale e concertato si possa venire incontro alle necessità impellenti di tanti fratelli; a quanti si prodigano in generosi sforzi e offrono esemplari testimonianze in questa direzione giunga il nostro conforto e apprezzamento’. Infine anche un pensiero per il Giappone devastato dallo tsumani.

23 aprile 2011 - Il Papa: 'Impossibile omettere la creazione'

‘Omettere la creazione significherebbe fraintendere la stessa storia di Dio con gli uomini, sminuirla, non vedere più il suo vero ordine di grandezza. Il raggio della storia che Dio ha fondato giunge fino alle origini, fino alla creazione. La nostra professione di fede inizia con le parole: "Credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra". Se omettiamo questo primo articolo del Credo, l’intera storia della salvezza diventa troppo ristretta e troppo piccola’. Lo ha detto il Papa nel corso della solenne Veglia Pasquale in San Pietro. Benedetto XVI ha poi ribadito la funzione della Chiesa che ‘non è una qualsiasi associazione che si occupa dei bisogni religiosi degli uomini’. Essa invece – ha aggiunto il Pontefice – ‘porta l’uomo in contatto con Dio e quindi con il principio di ogni cosa. Per questo Dio ci riguarda come Creatore, e per questo abbiamo una responsabilità per la creazione. La nostra responsabilità si estende fino alla creazione, perché essa proviene dal Creatore. Solo perché Dio ha creato il tutto, può darci vita e guidare la nostra vita. La vita nella fede della Chiesa non abbraccia soltanto un ambito di sensazioni e di sentimenti e forse di obblighi morali. Essa abbraccia l’uomo nella sua interezza, dalle sue origini e in prospettiva dell’eternità’.

lunedì 22 agosto 2011

22 aprile 2011 - Il Papa: 'La Croce è segno dell'amore'

Come ogni Venerdi Santo Benedetto XVI ha presieduto al Colosseo la Via Crucis. Nel breve saluto ai fedeli il Papa ha spiegato che ‘la Croce non è il segno della vittoria della morte, del peccato, del male ma è il segno luminoso dell’amore, anzi della vastità dell’amore di Dio, di ciò che non avremmo mai potuto chiedere, immaginare o sperare: Dio si è piegato su di noi, si è abbassato fino a giungere nell’angolo più buio della nostra vita per tenderci la mano e tirarci a sé, portarci fino a Lui’. La Croce – ha aggiunto il Pontefice – è simbolo dell’amore di Dio e ‘ci invita a rinnovare, oggi, la nostra fede nella potenza di questo amore, a credere che in ogni situazione della nostra vita, della storia, del mondo, Dio è capace di vincere la morte, il peccato, il male, e di donarci una vita nuova, risorta. Nella morte in croce del Figlio di Dio, c’è il germe di una nuova speranza di vita, come il chicco che muore dentro la terra’.

21 aprile 2011 - Il Papa: 'Accettare Dio come è'

‘I posti vuoti al banchetto nuziale del Signore, con o senza scuse, sono per noi, ormai da tempo, non una parabola, bensì una realtà presente, proprio in quei Paesi ai quali Egli aveva manifestato la sua vicinanza particolare’. E’ l’allarme lanciato dal Papa nel corso della Messa in Coena Domini del Giovedì Santo. Ai fedeli Benedetto XVI ha poi ricordato che ‘la comunione eucaristica richiede la fede, ma la fede richiede l’amore, altrimenti è morta anche come fede’. Dal Pontefice anche un richiamo all’unità dei cristiani che ‘può esserci soltanto se i cristiani sono intimamente uniti a Lui, a Gesù. Fede e amore per Gesù, fede nel suo essere uno col Padre e apertura all’unità con Lui sono essenziali. Questa unità non è dunque una cosa soltanto interiore, mistica. Deve diventare visibile, così visibile da costituire per il mondo la prova della missione di Gesù da parte del Padre’. Infine Papa Ratzinger ha sottolineato l’importanza di reimparare ad ‘accettare Dio e Gesù Cristo così come Egli è, e non come noi vorremmo che fosse. Anche noi stentiamo ad accettare che Egli si sia legato ai limiti della sua Chiesa e dei suoi ministri. Anche noi non vogliamo accettare che Egli sia senza potere in questo mondo. Anche noi ci nascondiamo dietro pretesti, quando l’appartenenza a Lui ci diventa troppo costosa e troppo pericolosa. Tutti noi abbiamo bisogno di conversione che accoglie Gesù nel suo essere-Dio ed essere-Uomo. Abbiamo bisogno dell’umiltà del discepolo che segue la volontà del Maestro. In quest’ora vogliamo pregarLo di guardare anche a noi come ha guardato Pietro, nel momento opportuno, con i suoi occhi benevoli, e di convertirci’.

21 aprile 2011 - Il Papa: 'Giovanni Paolo II grande testimone di Dio'

Presiedendo la Messa Crismale del Giovedì Santo e spiegando il significati degli Oli il Papa ha colto l’occasione per ‘ringraziare una volta tanto le sorelle e i fratelli che in tutto il mondo portano un amore risanatore agli uomini, senza badare alla loro posizione o confessione religiosa’ Da Benedetto XVI un grazie a ‘tutti coloro che, in virtù della fede e dell’amore, si mettono a fianco dei sofferenti, dando con ciò, in definitiva, testimonianza della bontà propria di Dio. L’olio per l’Unzione degli infermi è segno di quest’olio della bontà del cuore, che queste persone – insieme con la loro competenza professionale – portano ai sofferenti. Senza parlare di Cristo, Lo manifestano’. Il Pontefice ha poi osservato che ‘nonostante tutta la vergogna per i nostri errori, non dobbiamo, però, dimenticare che anche oggi esistono esempi luminosi di fede; che anche oggi vi sono persone che, mediante la loro fede e il loro amore, danno speranza al mondo’. Su tutte spicca – ha concluso il Papa – Karol Wojtyla. ‘Quando il prossimo 1o maggio – ha detto - verrà beatificato Papa Giovanni Paolo II, penseremo pieni di gratitudine a lui quale grande testimone di Dio e di Gesù Cristo nel nostro tempo, quale uomo colmato di Spirito Santo. Insieme con lui pensiamo al grande numero di coloro che egli ha beatificato e canonizzato e che ci danno la certezza che la promessa di Dio e il suo incarico anche oggi non cadono nel vuoto’.

20 aprile 2011 - Il Papa: 'Accogliere la volontà di Dio'

Nell’Udienza Generale del Mercoledi Santo Benedetto XVI ha ricordato ai fedeli che ‘il criterio che ha guidato ogni scelta di Gesù durante tutta la sua vita è stata la ferma volontà di amare il Padre, di essere uno col Padre, e di essergli fedele; questa decisione di corrispondere al suo amore lo ha spinto ad abbracciare, in ogni singola circostanza, il progetto del Padre, a fare proprio il disegno di amore affidatogli di ricapitolare ogni cosa in Lui, per ricondurre a Lui ogni cosa’. Nell’imminenza del Triduo Pasquale il Papa ha invitato i fedeli ‘ ad accogliere nella nostra vita la volontà di Dio, consapevoli che nella volontà di Dio, anche se appare dura, in contrasto con le nostre intenzioni, si trova il nostro vero bene, la via della vita’.

17 aprile 2011 - Il Papa: 'L'umiltà di Dio è la forma estremo del suo amore'

Il Papa ha dato il via stamane ai riti della Settimana presiedendo la Messa della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Nell’omelia Benedetto XVI ha messo in guardia dalla ‘forza di gravità che ci tira in basso è potente. Insieme con le nostre capacità non è cresciuto soltanto il bene. Anche le possibilità del male sono aumentate e si pongono come tempeste minacciose sopra la storia. Anche i nostri limiti sono rimasti: basti pensare alle catastrofi che in questi mesi hanno afflitto e continuano ad affliggere l’umanità’. Il Pontefice ha poi ricordato che ‘noi da soli siamo troppo deboli per sollevare il nostro cuore fino all’altezza di Dio. Non ne siamo in grado. Proprio la superbia di poterlo fare da soli ci tira verso il basso e ci allontana da Dio. Dio stesso deve tirarci in alto, ed è questo che Cristo ha iniziato sulla Croce. Egli è disceso fin nell’estrema bassezza dell’esistenza umana, per tirarci in alto verso di sé, verso il Dio vivente. Egli è diventato umile, dice oggi la seconda lettura. Soltanto così la nostra superbia poteva essere superata: l’umiltà di Dio è la forma estrema del suo amore, e questo amore umile attrae verso l’alto’.

16 aprile 2011 - Il Papa: 'La Chiesa veglia su vita e famiglia'

Ricevendo il nuovo Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede il Papa ha parlato della situazione che sta vivendo il Paese iberico, e non solo, in questi ultimi tempi. Ci si trova – ha osservato Benedetto XVI – ‘in una situazione di grande difficoltà economica su scala mondiale che attanaglia anche la Spagna, con risultati veramente preoccupanti, soprattutto nel campo della disoccupazione, che genera sconforto e frustrazione soprattutto nei giovani e nelle famiglie meno favorite’. Da parte sua – ha aggiunto il Pontefice – ‘la Chiesa offre qualcosa che le è connaturale e che beneficia le persone e le nazioni: offre Cristo, speranza che incoraggia e rafforza, come un antidoto alla delusione di altre proposte fugaci e a un cuore carente di valori, che finisce con l'indurirsi al punto da non sapere percepire più l'autentico senso della vita e il perché delle cose’. Papa Benedetto ha proseguito rilevando ‘che in certi ambienti si tenda a considerare la religione come un fattore socialmente insignificante, e addirittura molesto, non giustifica il fatto che si cerchi di emarginarla, a volte mediante la diffamazione, la beffa, la discriminazione e persino l'indifferenza dinanzi a episodi di chiara profanazione, poiché così si viola il diritto fondamentale alla libertà religiosa inerente alla dignità della persona umana’. Poi un monito. ‘La Chiesa – ha scandito Benedetto XVI - veglia sui suoi diritti fondamentali, in dialogo sincero con tutti coloro che contribuiscono a renderli effettivi e a non farli limitare. Veglia sul diritto alla vita umana dal suo inizio al suo termine naturale, poiché la vita è sacra e nessuno può disporre di essa arbitrariamente’. Massima attenzione è riservata dalla Chiesa – ha concluso – ‘sulla tutela e sull'aiuto alla famiglia, e sostiene misure economiche, sociali e giuridiche affinché l'uomo e la donna che contraggono matrimonio e formano una famiglia abbiano il sostegno necessario per compiere la loro vocazione di essere santuario dell'amore e della vita. Sostiene anche un'educazione che includa i valori morali e religiosi secondo le convinzioni dei genitori, come è loro diritto, e come si addice allo sviluppo integrale dei giovani’.

domenica 21 agosto 2011

13 aprile 2011 - Il Papa: 'La santità consiste nell'unirsi a Cristo'

Nel corso dell’Udienza Generale il Papa è tornato a parlare della santità che ‘non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti’. Secondo Benedetto XVI ‘una vita santa non è frutto principalmente del nostro sforzo, delle nostre azioni, perché è Dio, il tre volte Santo, che ci rende santi, è l’azione dello Spirito Santo che ci anima dal di dentro, è la vita stessa di Cristo Risorto che ci è comunicata e che ci trasforma’. Il Pontefice ha poi ricordato che da sempre e dovunque nella Chiesa i santi ‘sono volti concreti di ogni popolo, lingua e nazione. E sono tipi molto diversi. In realtà devo dire che anche per la mia fede personale molti santi, non tutti, sono vere stelle nel firmamento della storia. E vorrei aggiungere che per me non solo alcuni grandi santi che amo e che conosco bene sono indicatori di strada, ma proprio anche i santi semplici, cioè le persone buone che vedo nella mia vita, che non saranno mai canonizzate. Sono persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità della fede. Questa bontà, che hanno maturato nella fede della Chiesa, è per me la più sicura apologia del cristianesimo e il segno di dove sia la verità’.

11 aprile 2011 - Il Papa: 'L'Europa ha radici cristiane'

I temi dell’integrazione europea e delle radici cristiane sono stati affrontati nuovamente dal Papa nel corso dell’udienza concessa al nuovo Ambasciatore di Croazia presso la Santa Sede. ‘La Croazia molto presto – ha detto Benedetto XVI - sarà pienamente integrata nell’Unione Europea. La Santa Sede non può che rallegrarsi quando la famiglia europea si completa e accoglie Stati che storicamente ne fanno parte’. ‘Questa integrazione, Signor Ambasciatore – ha aggiunto il Pontefice - dovrà compiersi nel pieno rispetto delle specificità della Croazia, della sua vita religiosa e della sua cultura. Sarebbe illusorio voler rinnegare la propria identità per assumerne un’altra, che è nata in circostanze diverse da quelle che hanno visto nascere e formarsi quella croata. Entrando a far parte dell’Unione Europea, il suo Paese non sarà soltanto un nuovo membro di un sistema economico e giuridico che ha i propri vantaggi e i propri limiti, ma potrà anche dare un contributo proprio e tipicamente croato. Non bisogna avere paura di rivendicare con determinazione il rispetto della propria storia e della propria identità religiosa e culturale’. Papa Benedetto ha poi osservato come ‘alcune voci amareggianti contestano con sorprendente regolarità la realtà delle radici religiose europee’. ‘Affermare che l’Europa – ha concluso il Papa - non ha radici cristiane equivale a pretendere che un uomo possa vivere senza ossigeno e senza cibo. Non bisogna vergognarsi di ricordare e di sostenere la verità rifiutando, se necessario, ciò che è contrario ad essa’.

10 aprile 2011 - Il Papa: 'Vincere la morte spirituale'

‘La vera novità, che irrompe e supera ogni barriera! Cristo abbatte il muro della morte, in Lui abita tutta la pienezza di Dio, che è vita, vita eterna’. Lo ha spiegato il Papa nel corso della preghiera mariana dell’Angelus. Benedetto XVI ha poi ammonito i fedeli, ricordando che ‘c’è un’altra morte, che è costata a Cristo la più dura lotta, addirittura il prezzo della croce: è la morte spirituale, il peccato, che minaccia di rovinare l’esistenza di ogni uomo. Per vincere questa morte Cristo è morto, e la sua Risurrezione non è il ritorno alla vita precedente, ma l’apertura di una realtà nuova, una "nuova terra", finalmente ricongiunta con il Cielo di Dio’.

3 aprile 2011 - Il Papa: 'Affidiamoci all'intercessione di Giovanni Paolo II'

Nel corso dell’Angelus il Papa ha ribadito che ‘quando la nostra vita si lascia illuminare dal mistero di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la piena realizzazione. In questi giorni che ci preparano alla Pasqua ravviviamo in noi il dono ricevuto nel Battesimo, quella fiamma che a volte rischia di essere soffocata. Alimentiamola con la preghiera e la carità verso il prossimo’. Benedetto XVI ha poi ricordato il sesto anniversario della morte di Giovanni Paolo II. ‘A motivo della sua prossima beatificazione, - ha spiegato il Pontefice - non ho celebrato la tradizionale Messa di suffragio per lui, ma l’ho ricordato con affetto nella preghiera, come penso tutti voi. Mentre, attraverso il cammino quaresimale, ci prepariamo alla festa di Pasqua, ci avviciniamo con gioia anche al giorno in cui potremo venerare come Beato questo grande Pontefice e Testimone di Cristo, e affidarci ancora di più alla sua intercessione’.

27 marzo 2011 - Il Papa: 'Sospendere la guerra in Libia'

Nel corso dell’Angelus odierno Benedetto XVI è tornato a parlare della situazione in Libia. ‘Cresce – ha affermato il Papa – la mia trepidazione per l’incolumità e la sicurezza della popolazione civile e la mia apprensione per gli sviluppi della situazione, attualmente segnata dall’uso delle armi. Nei momenti di maggiore tensione si fa più urgente l’esigenza di ricorrere ad ogni mezzo di cui dispone l’azione diplomatica e di sostenere anche il più debole segnale di apertura e di volontà di riconciliazione fra tutte le Parti coinvolte, nella ricerca di soluzioni pacifiche e durature’. Il Pontefice ha poi rivolto ‘un accorato appello agli organismi internazionali e a quanti hanno responsabilità politiche e militari, per l’immediato avvio di un dialogo, che sospenda l’uso delle armi’. Da Papa Benedetto anche un appello per tutto il Medio Oriente ‘perché anche là sia privilegiata la via del dialogo e della riconciliazione nella ricerca di una convivenza giusta e fraterna’.

27 marzo 2011 - Il Papa: 'Alle Fosse Ardeatine offesa gravissima a Dio'

Toccante visita del Papa al Sacrario delle Fosse Ardeatine, teatro di uno dei tanti eccidi nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il tedesco Joseph Ratzinger ha utilizzato parole forti e chiare. ‘Ciò che qui è avvenuto il 24 marzo 1944 – ha detto Benedetto XVI – è offesa gravissima a Dio, perché è la violenza deliberata dell’uomo sull’uomo. E’ l’effetto più esecrabile della guerra, di ogni guerra, mentre Dio è vita, pace, comunione’. Il Pontefice ha poi ricordato che ‘dovunque sia, in ogni continente, a qualunque popolo appartenga, l’uomo è figlio di quel Padre che è nei cieli, è fratello di tutti in umanità. Ma questo essere figlio e fratello non è scontato. Lo dimostrano purtroppo anche le Fosse Ardeatine. Bisogna volerlo, bisogna dire sì al bene e no al male. Bisogna credere nel Dio dell’amore e della vita, e rigettare ogni altra falsa immagine divina, che tradisce il suo santo Nome e tradisce di conseguenza l’uomo, fatto a sua immagine’.

26 marzo 2011 - Il Papa: 'La precarietà del lavoro mina la società'

Ricevendo in udienza i pellegrini provenienti dalla diocesi di Terni-Narni-Amelia il Papa è tornato a parlare del tema del lavoro. ‘E’ importante tenere sempre presente – ha spiegato Benedetto XVI - che il lavoro è uno degli elementi fondamentali sia della persona umana, che della società. Le difficili o precarie condizioni del lavoro rendono difficili e precarie le condizioni della società stessa, le condizioni di un vivere ordinato secondo le esigenze del bene comune’. Il Pontefice ha poi chiesto di ‘mettere in campo ogni sforzo perché la catena delle morti e degli incidenti venga spezzata’. ‘E che dire poi – ha aggiunto – della precarietà del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? E’ un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie’. Il lavoro – ha concluso Papa Benedetto – non sia visto ‘solo come strumento di guadagno, se non addirittura, in varie situazioni nel mondo, come mezzo di sfruttamento e quindi di offesa alla stessa dignità della persona’.

25 marzo 2011 - Il Papa: 'Credo nell'incontro tra fede e ragione'

In un videomessaggio inviato per l’inaugurazione del "Cortile dei Gentili" a Parigi, Benedetto XVI ha ribadito ancora una volta che ‘la questione di Dio non è un pericolo per la società, essa non mette in pericolo la vita umana! La questione di Dio non deve essere assente dai grandi interrogativi del nostro tempo’. Il Papa ha poi aggiunto di credere ‘profondamente che l’incontro tra la realtà della fede e quella della ragione permetta all’uomo di trovare se stesso. Ma troppo spesso la ragione si piega alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscere quest’ultima come criterio ultimo. La ricerca della verità non è facile. E se ciascuno è chiamato a decidersi, con coraggio, a favore della verità, è perché non esistono scorciatoie verso la felicità e la bellezza di una vita compiuta. Gesù lo dice nel Vangelo: La verità vi renderà liberi’. Non è mancato un accenno al tema della laicità. Secondo il Pontefice ‘le religioni non possono aver paura di una laicità giusta, di una laicità aperta che permette a ciascuno di vivere ciò che crede, secondo la propria coscienza. Se si tratta di costruire un mondo di libertà, di uguaglianza e di fraternità, credenti e non credenti devono sentirsi liberi di essere tali, eguali nei loro diritti a vivere la propria vita personale e comunitaria restando fedeli alla proprie convinzioni, e devono essere fratelli tra loro’.

25 marzo 2011 - Il Papa: 'Dalla Penitenza lezioni di umiltà'

‘Conoscere e, in certo modo, visitare l’abisso del cuore umano, anche negli aspetti oscuri, se da un lato mette alla prova l’umanità e la fede dello stesso sacerdote, dall’altro alimenta in lui la certezza che l’ultima parola sul male dell’uomo e della storia è di Dio, è della sua Misericordia, capace di far nuove tutte le cose’. Lo ha detto il Papa incontrando i partecipanti al Corso sul Foro Interno, promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Benedetto XVI ha poi ricordato ai sacerdoti che ‘dall’amministrazione del Sacramento della Penitenza’ è possibile ‘ricevere profonde lezioni di umiltà e di fede! E’ un richiamo molto forte per ciascun sacerdote alla coscienza della propria identità. Mai, unicamente in forza della nostra umanità, potremmo ascoltare le confessioni dei fratelli!’. ‘Se essi si accostano a noi – ha concluso – è solo perché siamo sacerdoti, configurati a Cristo Sommo ed Eterno Sacerdote, e resi capaci di agire nel suo Nome e nella sua Persona, di rendere realmente presente Dio che perdona, rinnova e trasforma’.

martedì 16 agosto 2011

20 marzo 2011 - Il Papa: 'Garantire i soccorsi in Libia'

Benedetto XVI ha dedicato l’Angelus domenicale alla situazione in Libia dopo l’inizio dei bombardamenti della Nato. ‘Seguo gli ultimi eventi – ha detto il Papa - con grande apprensione, prego per coloro che sono coinvolti nella drammatica situazione di quel Paese e rivolgo un pressante appello a quanti hanno responsabilità politiche e militari, perché abbiano a cuore, anzitutto, l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l’accesso ai soccorsi umanitari’. ‘Alla popolazione – ha aggiunto - desidero assicurare la mia commossa vicinanza, mentre chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al più presto sulla Libia e sull’intera regione nord africana’.

20 marzo 2011 - Il Papa: 'Aiutare le famiglie in difficoltà'

Benedetto XVI ha visitato stamane la parrocchia di San Corbiniano all’Infernetto. Nell’omelia il Papa ha ricordato che ‘chi vuole vivere secondo la volontà di Dio, deve seguire Gesù, ascoltarlo, accoglierne le parole e, con l’aiuto dello Spirito Santo, approfondirle’. Parlando ai parrocchiani il Pontefice li ha invitati a ‘dar vita ad una pastorale familiare caratterizzata dall’accoglienza aperta e cordiale dei nuovi nuclei familiari, che sappia favorire la conoscenza reciproca, così che la comunità parrocchiale sia sempre più una famiglia di famiglie, capace di condividere con loro, insieme alle gioie, le inevitabili difficoltà degli inizi’. Papa Benedetto ha poi chiesto ‘particolare cura e attenzione per le famiglie in difficoltà, o che si trovano in una condizione di precarietà o di irregolarità. Non lasciatele sole, ma state loro vicino con amore, aiutandole a comprendere l’autentico disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia’.’ Una speciale parola di affetto e di amicizia il Papa – ha aggiunto - vuole dirigerla anche a voi, cari ragazzi e giovani che mi ascoltate, ed ai vostri coetanei che vivono in questa Parrocchia. L’oggi e il domani della comunità ecclesiale e civile sono affidati in modo particolare a voi. La Chiesa si aspetta molto dal vostro entusiasmo, dalla vostra capacità di guardare avanti e dal vostro desiderio di radicalità nelle scelte della vita’.

16 marzo 2011 - Il Papa: 'I cattolici contribuirono all'Unità d'Italia'

In occasione del 150/mo anniversario dell’Unità politica dell’Italia il Papa ha inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un messaggio. Nel testo Benedetto XVI sostiene che ‘per ragioni storiche, culturali e politiche complesse il Risorgimento è passato come un moto contrario alla Chiesa, al cattolicesimo, talora anche alla religione in generale. Senza negare il ruolo di tradizioni di pensiero diverse, alcune marcate da venature giurisdizionaliste o laiciste, non si può sottacere l'apporto di pensiero - e talora di azione - dei cattolici alla formazione dello stato unitario’. Dopo aver dunque ricordato il contributo offerto dai cattolici il Pontefice ha spiegato che ‘il Cristianesimo ha contribuito in maniera fondamentale alla costruzione dell'identità italiana attraverso l'opera della Chiesa, delle sue istituzioni educative ed assistenziali, fissando modelli di comportamento, configurazioni istituzionali, rapporti sociali, ma anche mediante una ricchissima attività artistica: la letteratura, la pittura, la scultura, l'architettura, la musica’. Non è mancato poi un accenno alla spiritualità. Secondo Papa Benedetto infatti ‘anche le esperienze di santità, che numerose hanno costellato la storia dell'Italia, contribuirono fortemente a costruire tale identità, non solo sotto lo specifico profilo di una peculiare realizzazione del messaggio evangelico, che ha marcato nel tempo l'esperienza religiosa e la spiritualità degli italiani (si pensi alle grandi e molteplici espressioni della pietà popolare), ma pure sotto il profilo culturale e persino politico’.

lunedì 15 agosto 2011

13 marzo 2011 - Il Papa prega per il Giappone

‘Di fronte al male morale, l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Per salvare l’umanità, Dio interviene’. Lo ha detto il Papa nel corso del consueto Angelus domenicale, al termine del quale ha ricordato ‘le immagini del tragico terremoto e del conseguente tsunami in Giappone ci hanno lasciato tutti fortemente impressionati. Desidero rinnovare la mia spirituale vicinanza alle care popolazioni di quel Paese, che con dignità e coraggio stanno facendo fronte alle conseguenze di tali calamità. Prego per le vittime e per i loro familiari, e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi’. ‘Incoraggio quanti con encomiabile prontezza – ha concluso Benedetto XVI - si stanno impegnando per portare aiuto. Rimaniamo uniti nella preghiera. Il Signore ci è vicino!’.

12 marzo 2011 - Il Papa: 'In Italia coniugare unità e pluralità'

Ricevendo in udienza i Membri dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, il Papa ha ricordato – che in Italia ‘la molteplicità dei soggetti, delle situazioni, non è in contraddizione con l'unità della Nazione, che è richiamata dal 150/mo anniversario che si sta celebrando’. Secondo Benedetto XVI ‘unità e pluralità sono, a diversi livelli, compreso quello ecclesiologico, due valori che si arricchiscono mutuamente, se vengono tenuti nel giusto e reciproco equilibrio. Due principi che consentono questa armonica compresenza tra unità e pluralità sono quelli di sussidiarietà e di solidarietà, tipici dell’insegnamento sociale della Chiesa’. Il Pontefice ha anche voluto ‘ribadire che la Chiesa non domanda privilegi, ma di poter svolgere liberamente la sua missione, come richiede un effettivo rispetto della libertà religiosa. Essa consente in Italia la collaborazione che esiste fra la comunità civile e quella ecclesiale. Purtroppo, in altri Paesi le minoranze cristiane sono spesso vittime di discriminazioni e di persecuzioni’. Papa Benedetto ha, infine, parlato anche del fenomeno dell’immigrazione. ‘Di fronte a questa realtà – ha concluso - bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine la Nazione italiana’.

11 marzo 2011 - Il Papa: 'La condivisione ci avvicina al prossimo'

‘Il tempo della Quaresima è il tempo del digiuno, della preghiera e della condivisione. Contribuendo a lottare contro la povertà, la condivisione e l’elemosina ci avvicinano agli altri’. Così il Papa ricevendo in udienza i Membri dell’Associazione "Pro Petri Sede". Benedetto XVI ha poi ricordato che ‘apportando l’aiuto materiale indispensabile, la Chiesa può anche offrire l’attenzione del cuore e l’amore di cui le persone provate hanno tanto bisogno’.

10 marzo 2011 - Il Papa: 'Riscoprire la felicità di essere Chiesa'

‘Dobbiamo fare tutti, dal Papa fino all’ultimo vice parroco, lavori di amministrazione, lavori temporali; tuttavia lo facciamo come servizio, come parte di quanto il Signore ci impone nella Chiesa e facciamo quanto la Chiesa ci dice e quanto si aspetta da noi. E’ importante questo aspetto concreto del servizio, che non scegliamo noi cosa fare, ma siamo servitori di Cristo nella Chiesa e lavoriamo come la Chiesa ci dice, dove la Chiesa ci chiama, e cerchiamo di essere proprio così: servitori che non fanno la propria volontà, ma la volontà del Signore. Nella Chiesa siamo realmente ambasciatori di Cristo e servitori del Vangelo’. Lo ha ricordato Benedetto XVI ai sacerdoti della Diocesi di Roma incontrati all’inizio della Quaresima in Vaticano. Il Papa ha poi ricordato che ‘la Chiesa è un dono’ e tutti sono chiamati ad ‘essere felici’, ad ‘avere gioia di appartenere alla Chiesa’. Tutti – ha aggiunto – devono riscoprire la ‘felicità di essere Chiesa, gioia di essere Chiesa’. ‘La paura del trionfalismo – ha concluso il Pontefice - ci ha fatto forse un po’ dimenticare che è bello essere nella Chiesa, e che questo non è trionfalismo, ma è umiltà, essere grati per il dono del Signore’.

domenica 14 agosto 2011

9 marzo 2011 - Il Papa: 'Vivere bene la Quaresima'

Come da tradizione, Benedetto XVI ha presieduto la Messa con il rito di benedizione e di imposizione delle Ceneri nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino. Nell’omelia il Papa ha invitato i fedeli a ‘vivere bene la Quaresima’, offrendo ‘la testimonianza della fede vissuta ad un mondo in difficoltà che ha bisogno di ritornare a Dio, che ha bisogno di conversione’. Il Pontefice ha poi esortato a praticare ‘elemosina, preghiera e digiuno’, ‘un tracciato da percorrere senza ostentazione, nella certezza che il Padre celeste sa leggere e vedere anche nel segreto del nostro cuore’. In Quaresima – ha concluso Papa Benedetto – si deve lavorare ‘con maggiore impegno, alla nostra conversione, per intensificare l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera e la penitenza, aprendo il cuore alla docile accoglienza della volontà divina, per una pratica più generosa della mortificazione, grazie alla quale andare più largamente in aiuto del prossimo bisognoso: un itinerario spirituale che ci prepara a rivivere il Mistero Pasquale’.

9 marzo 2011 - Il Papa: 'Impegnarsi nella conversione'

In occasione del Mercoledì delle Ceneri, il Papa ha dedicato l’odierna Udienza Generale all’inizio della Quaresima. ‘La cenere benedetta imposta sul nostro capo – ha spiegato Benedetto XVI - è un segno che ci ricorda la nostra condizione di creature, ci invita alla penitenza e ad intensificare l’impegno di conversione per seguire sempre di più il Signore’. Dopo aver ricordato le pratiche del digiuno, dell’elemosina e della preghiera il Pontefice ha concluso invitando a fare attenzione ‘a cogliere l’invito di Cristo a seguirlo in modo più deciso e coerente, rinnovando la grazia e gli impegni del nostro Battesimo, per abbandonare l’uomo vecchio che è in noi e rivestirci di Cristo, per giungere rinnovati alla Pasqua’.

9 marzo 2011 - Il Papa: 'Un dovere difendere l'ambiente'

Nel Messaggio in occasione dell’annuale Campagna di Fraternità della Chiesa in Brasile Benedetto XVI ha ricordato che ‘l’uomo sarà capace di rispettare le creature nella misura in cui avrà nel suo spirito un senso pieno della vita; in caso contrario, sarà portato a disprezzare se stesso e ciò che lo circonda, a non avere rispetto per l'ambiente in cui vive, per la creazione’. Secondo il Papa non sarà mai possibile ‘parlare di un'autentica difesa dell'ambiente’ ‘senza una chiara difesa della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale, senza una difesa della famiglia basata sul matrimonio fra un uomo e una donna, senza una vera difesa di quanti sono esclusi ed emarginati dalla società, senza dimenticare, in questo contesto, coloro che hanno perso tutto, vittime di disastri naturali’. Tutelare l’ambiente – ha concluso il Pontefice – è un dovere ‘che nasce dalla consapevolezza che Dio affida la Sua creazione all'uomo non perché eserciti su di essa un dominio arbitrario, ma perché la conservi e la curi come un figlio cura l'eredità di suo padre’.

6 marzo 2011 - Il Papa prega per Pakistan e Libia

Al termine della recita dell’Angelus Benedetto XVI ha espresso preoccupazione per la situazione che stanno attraversando alcune Nazioni asiatiche ed africane. ‘Chiedo al Signore Gesù – ha detto il Papa - che il commovente sacrificio della vita del Ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità’. Il Pontefice ha poi parlato della Libia, ‘dove i recenti scontri hanno provocato numerose morti e una crescente crisi umanitaria. A tutte le vittime e a coloro che si trovano in situazioni angosciose assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza, mentre invoco assistenza e soccorso per le popolazioni colpite’.

sabato 13 agosto 2011

4 marzo 2011 - Il Papa riceve il Presidente cileno

Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano il Presidente del Cile Pinera con il quale- recita una nota ufficiale della Santa Sede – ha parlato di ‘temi di comune interesse, come la salvaguardia della vita umana e della famiglia, l’aiuto allo sviluppo integrale, la lotta contro la povertà, il rispetto dei diritti umani, la giustizia e la pace sociale. In questo contesto, si è ribadito il ruolo e il contributo positivo delle istituzioni cattoliche nella società cilena, specialmente nella promozione umana e nella formazione’. Il discorso è stato poi allargato alla ‘situazione dell’America Latina e si è registrata la convergenza fra la Santa Sede e il Governo cileno sui valori fondamentali della convivenza umana’.

27 febbraio 2011 - Il Papa: 'I cristiani abbiano fiducia in Dio'

‘Chi crede in Dio, Padre pieno d’amore per i suoi figli, mette al primo posto la ricerca del suo Regno, della sua volontà. E ciò è proprio il contrario del fatalismo o di un ingenuo irenismo. La fede nella Provvidenza, infatti, non dispensa dalla faticosa lotta per una vita dignitosa, ma libera dall’affanno per le cose e dalla paura del domani’. Lo ha detto il Papa nel corso della consueta recita domenicale dell’Angelus. Ogni cristiano – ha aggiunto Benedetto XVI – deve avere ‘assoluta fiducia nel Padre celeste, come è stato per Gesù. E’ proprio la relazione con Dio Padre che dà senso a tutta la vita di Cristo, alle sue parole, ai suoi gesti di salvezza, fino alla sua passione, morte e risurrezione. Gesù ci ha dimostrato che cosa significa vivere con i piedi ben piantati per terra, attenti alle concrete situazioni del prossimo, e al tempo stesso tenendo sempre il cuore in Cielo, immerso nella misericordia di Dio’.

26 febbraio 2011 - Il Papa: 'L'aborto non è moralmente lecito'

Nuovo monito di Benedetto XVI in difesa della vita. Rivolgendosi direttamente ai medici, il Papa ha espressamente chiesto che questi – parlando all’ Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita – ‘non possono venire meno al grave compito di difendere dall’inganno la coscienza di molte donne che pensano di trovare nell’aborto la soluzione a difficoltà familiari, economiche, sociali, o a problemi di salute del loro bambino’. Aggiungendo che l’interruzione della gravidanza non è mai ‘una scelta moralmente lecita’ né ‘un doveroso atto terapeutico per evitare sofferenze al bambino e alla sua famiglia, e un ingiusto peso alla società’. Il Pontefice ha poi accusato la società contemporanea di aver attenuato ‘la comune percezione della gravità morale dell’aborto e di altre forme di attentati contro la vita umana’, pertanto – ha aggiunto ‘si richiede ai medici una speciale fortezza per continuare ad affermare che l’aborto non risolve nulla, ma uccide il bambino, distrugge la donna e acceca la coscienza del padre del bambino, rovinando, spesso, la vita familiare’. Infine da Papa Benedetto un appello affinchè ‘la società tutta si ponga a difesa del diritto alla vita del concepito e del vero bene della donna, che mai, in nessuna circostanza, potrà trovare realizzazione nella scelta dell’aborto’.

venerdì 12 agosto 2011

24 febbraio 2011 - Il Papa riceve il Presidente del Libano

Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano il Presidente del Libano Michel Sleiman. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa della Santa Sede ‘nel corso dei cordiali colloqui è stato sottolineato che il Libano, a motivo della presenza di diverse comunità cristiane e musulmane, rappresenta un messaggio di libertà e di rispettosa convivenza non solo per la Regione ma anche per il mondo intero. In tale contesto la promozione della collaborazione e del dialogo fra le confessioni religiose si rivela sempre più necessaria’. Il discorso è stato poi allargato all’intero Medio Oriente ‘con particolare riferimento ai recenti avvenimenti in alcuni Paesi arabi, ed è stata espressa la comune convinzione che è urgente risolvere i conflitti ancora aperti nella Regione’. ‘Infine – conclude la nota vaticana - particolare attenzione è stata dedicata alla situazione dei Cristiani in tutta la regione ed al contributo che essi possono offrire per il bene dell’intera società’.

22 febbraio 2011 - Il Papa: 'La Quaresima utile per una conversione profonda'

‘Il Battesimo non è un rito del passato, ma l’incontro con Cristo che informa tutta l’esistenza del battezzato, gli dona la vita divina e lo chiama ad una conversione sincera, avviata e sostenuta dalla Grazia, che lo porti a raggiungere la statura adulta del Cristo’. Lo ha ricordato il Papa nel tradizionale Messaggio per la Quaresima. Sottolineando la pratica di digiuno, elemosina e preghiera Benedetto XVI ha spiegato che in tal mondo ‘la Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale l’amore di Cristo’. Ma il periodo che separa dalla Pasqua – ha aggiunto il Pontefice – è utile ‘per attuare una conversione profonda della nostra vita: lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo, come san Paolo sulla via di Damasco; orientare con decisione la nostra esistenza secondo la volontà di Dio; liberarci dal nostro egoismo, superando l’istinto di dominio sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo. Il periodo quaresimale è momento favorevole per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita’.

giovedì 11 agosto 2011

20 febbraio 2011 - Il Papa: 'Vivere come figli di Dio'

Recitando l’Angelus domenicale Benedetto XVI ha ricordato ai fedeli che ‘la perfezione è vivere con umiltà come figli di Dio compiendo concretamente la sua volontà’. ‘Chi accoglie il Signore nella propria vita e lo ama con tutto il cuore – ha aggiunto - è capace di un nuovo inizio. Riesce a compiere la volontà di Dio: realizzare una nuova forma di esistenza animata dall’amore e destinata all’eternità’. In prossimità della festa della Cattedra di San Pietro il Papa ha tenuto a precisare che proprio al ‘primo degli Apostoli, Cristo ha affidato il compito di Maestro e di Pastore per la guida spirituale del Popolo di Dio, affinché esso possa innalzarsi fino al Cielo’. ‘Esorto, pertanto, tutti i Pastori – ha concluso il Pontefice - ad assimilare quel "nuovo stile di vita che è stato inaugurato dal Signore Gesù ed è stato fatto proprio dagli Apostoli’.

18 febbraio 2011 - Il Papa: 'Dio è la priorità'

‘Quando l’autosufficienza e la libertà vengono separate dalla loro dipendenza da Dio e dal loro compimento in Lui, la persona umana crea per se stessa un falso destino e perde di vista la gioia eterna per la quale è stata creata. Il cammino verso la riscoperta del destino autentico dell’umanità può essere trovato solo ristabilendo la priorità di Dio nel cuore e nella mente di ogni persona’. Lo ha detto Benedetto XVI incontrando in Vaticano i Vescovi delle Filippine in Visita ad Limina. Ai presuli dell’arcipelago asiatico il Papa ha chiesto poi di ‘ricordare ai giovani che le seduzioni di questo mondo non soddisferanno il loro desiderio naturale di felicità. Solo la vera amicizia con Dio spezzerà le catene della solitudine della quale soffre la nostra fragile umanità e creerà una comunione autentica e duratura con gli altri, un legame spirituale che prontamente susciterà in noi il desiderio di servire i bisogni di coloro che amiamo in Cristo’.

17 febbraio 2011 - Il Papa riceve il Presidente russo

Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano il Presidente russo Dmitrij Medvedev. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa della Santa Sede ‘nel corso dei cordiali colloqui ci si è compiaciuti per i buoni rapporti bilaterali e si è sottolineata la volontà di rafforzarli, anche in seguito all’allacciamento dei pieni Rapporti diplomatici’. ‘Si è riconosciuta – prosegue la nota vaticana - l’ampia collaborazione tra la Santa Sede e la Federazione Russa sia nella promozione degli specifici valori umani e cristiani, sia in ambito culturale e sociale. Successivamente si è rilevato il contributo positivo che il dialogo interreligioso può offrire alla società. Infine, ci si è soffermati sulla situazione internazionale, con particolare riferimento al Medio Oriente’.

13 febbraio 2011 - Il Papa: 'Serve una società più cristiana'

‘Ogni precetto diventa vero come esigenza d’amore, e tutti si ricongiungono in un unico comandamento: ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo come te stesso’. Lo ha ricordato il Papa, nel corso della preghiera dell’Angelus al termine della quale ha ricordato i quattro bambini Rom morti a Roma nel rogo della loro baracca. Questa tragedia – è stato il monito di Benedetto XVI – ‘impone di domandarci se una società più solidale e fraterna, più coerente nell’amore, cioè più cristiana, non avrebbe potuto evitare tale tragico fatto. E questa domanda vale per tanti altri avvenimenti dolorosi, più o meno noti, che avvengono quotidianamente nelle nostre città e nei nostri paesi’.

mercoledì 10 agosto 2011

10 febbraio 2011 - Il Papa: 'Sacerdozio impegnativo ed esaltante'

La chiamata al sacerdozio ‘è una proposta, impegnativa ed esaltante, quella che Gesù fa a coloro a cui dice "Seguimi!": li invita ad entrare nella sua amicizia, ad ascoltare da vicino la sua Parola e a vivere con Lui; insegna loro la dedizione totale a Dio e alla diffusione del suo Regno secondo la legge del Vangelo’. Lo ha scritto il Papa nel Messaggio per la 48/ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Seguire Cristo – ha aggiunto Benedetto XVI – è impegnativo anche oggi perché ‘vuol dire imparare a tenere lo sguardo su Gesù, a conoscerlo intimamente, ad ascoltarlo nella Parola e a incontrarlo nei Sacramenti; vuol dire imparare a conformare la propria volontà alla Sua’.

7 febbraio 2011 - Il Papa: 'Educare contrastando il relativismo'

Incontrando la Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica, il Papa ha lanciato un nuovo affondo contro il relativismo. ‘L'opera educativa – ha osservato Benedetto XVI - sembra diventata sempre più ardua perché, in una cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, instillando così il dubbio sui valori di base dell'esistenza personale e comunitaria’. Il Pontefice ha poi parlato dell’uso di internet che ‘presenta grandi possibilità anche per la Chiesa e la sua missione’. ‘Con il necessario discernimento per un suo uso intelligente e prudente – ha concluso Papa Benedetto - è uno strumento che può servire non solo per gli studi, ma anche per l'azione pastorale dei futuri presbiteri nei vari campi ecclesiali, quali l'evangelizzazione, l'azione missionaria, la catechesi, i progetti educativi, la gestione delle istituzioni’.