domenica 31 gennaio 2010

31 gennaio 2010 - Il Papa: 'Tutelare l'occupazione'

L'ultima settimana, almeno in Italia, ha dimostrato come la crisi economica sia ben lungi dall'essere terminata. E le vertenze Alcoa e Fiat sono l'occasione per Benedetto XVI di lanciare un nuovo appello in favore della tutela dell'occupazione. 'La crisi economica - ha osservato il Papa - sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro, e questa situazione richiede grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti. Penso ad alcune realtà difficili in Italia, come, ad esempio, Termini Imerese e Portovesme'. 'Mi associo pertanto - ha aggiunto Papa Benedetto - all’appello della Conferenza Episcopale Italiana, che ha incoraggiato a fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l’occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie'.

venerdì 29 gennaio 2010

29 gennaio 2010 - Il Papa bacchetta la Sacra Rota

Il matrimonio è una cosa seria. E' il filo conduttore del discorso che Benedetto XVI ha rivolto ai componenti del Tribunale della Rota Romana, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario della Santa Sede. 'Occorre prendere atto - ha ammonito il Papa - della diffusa e radicata tendenza, anche se non sempre manifesta, che porta a contrapporre la giustizia alla carità, quasi che una escluda l'altra. In questa linea, riferendosi più specificamente alla vita della Chiesa, alcuni ritengono che la carità pastorale potrebbe giustificare ogni passo verso la dichiarazione della nullità del vincolo matrimoniale per venire incontro alle persone che si trovano in situazione matrimoniale irregolare'. Tutti - ha esortato ancora il Pontefice - si adoperino ' fattivamente, ogni qualvolta si intraveda una speranza di buon esito, per indurre i coniugi a convalidare eventualmente il matrimonio e a ristabilire la convivenza coniugale'.

giovedì 28 gennaio 2010

28 gennaio 2010 - Il Papa boccia la cultura contemporanea

Ricevendo questa mattina in Vaticano i membri delle Pontificie Accademie Benedetto XVI non ha risparmiato critiche alla cultura contemporanea che - secondo il Pontefice - 'risente fortemente sia di una visione dominata dal relativismo e dal soggettivismo, sia di metodi e atteggiamenti talora superficiali e perfino banali, che danneggiano la serietà della ricerca e della riflessione'. E' necessario - ha concluso il Papa - rispondere 'alla carenza di punti di riferimento ideali e morali, che penalizza particolarmente la convivenza civile e soprattutto la formazione delle giovani generazioni' con 'un'offerta ideale e pratica di valori e di verità, di ragioni forti di vita e di speranza, che possa e debba interessare tutti, soprattutto i giovani'.

mercoledì 27 gennaio 2010

27 gennaio 2010 - Il Papa: 'Ad Auschwitz crimini inauditi'

Nel giorno in cui il mondo ricorda il 65° anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschiwitz, Benedetto XVI - al termine dell'Udienza Generale - ha levato la sua voce per condannare ancora una volta l'Olocausto. 'Tale evento e le testimonianze dei sopravvissuti - ha osservato - rivelarono al mondo l'orrore di crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio creati dalla Germania nazista'. Papa Ratzinger ha anche voluto ricordare 'quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati, opponendosi alla follia omicida'. 'Con animo commosso - ha aggiunto il Papa - pensiamo alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi aberranti e disumani'. Dalla Shoah il mondo impari il rispetto per la vita umana, è stato l'auspicio del Pontefice. 'La memoria di tali fatti, in particolare del dramma della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia. Dio onnipotente illumini i cuori e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie!'.

lunedì 25 gennaio 2010

25 gennaio 2010 - Il Papa: 'Occorre una nuova evangelizzazione'

Benedetto XVI ha concluso questa sera la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani presiedendo i Vespri nella Basilica di San Paolo. Il Papa, auspicando la concretizzazione dell'ut unum sint ha sottolineato come 'il desiderio di annunciare agli altri il Cristo e di portare al mondo il suo messaggio di riconciliazione fa sperimentare la contraddizione della divisione dei cristiani'. 'La comunione e l’unità dei discepoli di Cristo è dunque - ha aggiunto Papa Ratzinger - condizione particolarmente importante per una maggiore credibilità ed efficacia della loro testimonianza'. In questo nostro tempo è necessaria, ha sostenuto ancora Benedetto XVI, una nuova spinta evangelizzatrice 'non solo tra i popoli che non hanno mai conosciuto il Vangelo, ma anche in quelli in cui il Cristianesimo si è diffuso e fa parte della loro storia'. Il Papa ha, infine, invitato tutti i cristiani ad impegnarsi su un terreno comune 'di fronte alle sfide sempre più complesse del nostro tempo, quali la secolarizzazione e l’indifferenza, il relativismo e l’edonismo, i delicati temi etici riguardanti il principio e la fine della vita, i limiti della scienza e della tecnologia, il dialogo con le altre tradizioni religiose'. 'Vi sono poi - ha concluso Papa Benedetto - ulteriori campi nei quali dobbiamo sin da ora dare una comune testimonianza: la salvaguardia del Creato, la promozione del bene comune e della pace, la difesa della centralità della persona umana, l’impegno per sconfiggere le miserie del nostro tempo, quali la fame, l’indigenza, l’analfabetismo, la non equa distribuzione dei beni'.

domenica 24 gennaio 2010

24 gennaio 2010 - Il Papa in Sinagoga. Il Rabbino Rosen plaude

Se la Chiesa Cattolica ha unanimemente promosso la visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma, altrettanto - ad una settimana dall'evento - non si può dire per quel riguarda il mondo Ebraico, molto piu' variegato rispetto alla Chiesa Cattolica. Tra le tante critiche si sono levate anche voci favorevoli. Tra queste, c'è quella del Rabbino David Rosen, direttore dell'American Jewish Committee, che parla di un grande passo da parte del Papa e lo 'assolve' dalle accuse piovute soprattutto da Israele. 'Hanno dimenticato - spiega Rosen alla Radio Vaticana - che tutto il lavoro fatto per riavvicinare i lefebvriani fu iniziato da Giovanni Paolo II, mentre oggi e' Benedetto XVI che viene reso responsabile di tutto. Spero che questi eventi mettano a tacere tante paure e tanti sospetti'. Già nei giorni scorsi il Rabbino Rosen aveva lanciato bordate al governo di Israele accusandolo di 'trattare il Vaticano in modo oltraggioso'. Israele - ha aggiunto Rosen - 'non ha ratificato un accordo che riconosce lo status giuridico della Chiesa, ogni altra nazione avrebbe minacciato il ritiro del suo ambasciatore molto tempo prima, per il modo in cui Israele non onora gli accordi'.

24 gennaio 2010 - Immigrati, il Papa: 'Soluzioni giuste e pacifiche'

Tre gli argomenti che stamane hanno trovato spazio nell'Angelus recitato da Benedetto XVI. Il Papa ha ricordato la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani e ha confermato la sua presenza domani pomeriggio nella Basilica di san Paolo per la celebrazione dei Vespri. 'Invocheremo da Dio - ha annunciato il Pontefice - il dono della piena unità di tutti i discepoli di Cristo e, in particolare, secondo il tema di quest’anno, rinnoveremo l’impegno di essere insieme testimoni del Signore crocifisso e risorto. La comunione dei cristiani, infatti, rende più credibile ed efficace l’annuncio del Vangelo'. La ricorrenza odierna di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, ha poi permesso al Papa di tornare sul tema dei mezzi di comunicazione affidando alla sua intercessione il Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Infine la questione immigrazione. Benedetto XVI ha auspicato che per questa problematica si trovino 'soluzioni giuste e pacifiche'.

sabato 23 gennaio 2010

23 gennaio 2010 - Il Papa: 'Evangelizzare anche sul web'

Presentato stamane in Vaticano il Messaggio di Benedetto XVI per la 44^ Giornata Mondiale delle Comunicazione sociali. Il Papa accetta la 'sfida' del web, invitando i sacerdoti ad evangelizzare internet. 'Lo sviluppo delle nuove tecnologie e, nella sua dimensione complessiva, tutto il mondo digitale - ha osservato Papa Benedetto - rappresentano una grande risorsa per l'umanità nel suo insieme'. I cattolici - ha aggiunto - usino il web 'per far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di Cristo'. E' necessario pertanto ha proseguito il Pontefice che i sacerdoti 'all'inizio di una storia nuova' diano 'anima al flusso comunicativo della rete'.

23 gennaio 2010 - Haiti, il Papa scrive al Presidente Preval

Benedetto XVI ha inviato una lettera al Presidente di Haiti, Preval, per assicurargli la vicinanza della Chiesa Cattolica dopo il devastante terremoto che ha distrutto l'isola caraibica. Nella missiva il Papa si appella affinchè durante la distribuzione degli aiuti internazionali 'sia mantenuta la calma nelle strade'. Il Pontefice ha apprezzato lo sforzo di quanti finora si sono prodigati per portare aiuto e che 'a volte rischiando compiono ogni sforzo per trovare e salvare i superstiti'. E in un messaggio inviato al Presidente della Conferenza Episcopale locale, Papa Benedetto esprime cordoglio per la morte dell'Arcivescovo di Port au Prince monsignor Serge Miot.

venerdì 22 gennaio 2010

22 gennaio 2010 - Segreteria di Stato, il Papa conferma il Cardinale Bertone

Il Cardinale Tarcisio Bertone è stato confermato dal Papa Segretario di Stato della Santa Sede. Respinte, dunque, le dimissioni - come previsto dal Codice di Diritto Canonico - che il porporato aveva presentato dopo aver compiuto i 75 anni. In una lettera rivolta al Cardinale, Benedetto XVI lo ringrazia pubblicamente anche per il 'delicato lavoro svolto per costruire il dialogo con Monsignor Marcel Lefebvre'. E stamane nel Palazzo Apostolico Vaticano il Papa ha presieduto una riunione con tutti i Capi dicastero della Curia Romana. Secondo quanto si apprende si sarebbe parlato dell'organizzazione interna al governo della Chiesa. Nei prossimi mesi, comunque, sono attese nuove ed importanti nomine all'interno della stessa Curia Romana.

giovedì 21 gennaio 2010

21 gennaio 2010 - Pedofilia, il Papa convoca i Vescovi irlandesi

Terremoto in vista per la Chiesa Cattolica irlandese. Benedetto XVI ha convocato in Vaticano per il 15 e 16 febbraio prossimi tutti i vescovi dell'isola per comunicare le proprie decisioni dopo lo scandalo pedofilia che ha travolto la Chiesa locale. Nelle settimane scorse diversi prelati avevano rassegnato le dimissioni per aver coperto i sacerdoti colpevoli di pedofilia. Ai vescovi irlandesi sarà consegnata anche una lettera di Benedetto XVI che sarà diffusa probabilmente il prossimo 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri. Piu' volte negli ultimi tempi il Papa ha ricevuto in Vaticano i vertici della Chiesa irlandese per affrontare lo scandalo.

mercoledì 20 gennaio 2010

20 gennaio 2010 - Il Papa: 'Progressi reali sulla via dell'ecumenismo'

L'Udienza Generale di oggi si è collocata al centro della Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani, e ad essa Benedetto XVI ha dedicato la sua catechesi. 'Il movimento ecumenico moderno - ha osservato il Papa - si è sviluppato in modo così significativo da diventare, nell’ultimo secolo, un elemento importante nella vita della Chiesa, ricordando il problema dell’unità tra tutti i cristiani e sostenendo anche la crescita della comunione tra loro. Esso non solo favorisce i rapporti fraterni tra le Chiese e le Comunità ecclesiali in risposta al comandamento dell’amore, ma stimola anche la ricerca teologica'. Il Pontefice ha auspicato il superamento delle differenze che dividono i Cristiani. 'La divisione tra i discepoli di Gesù - ha detto - non solo contraddice apertamente alla volontà di Cristo, ma anche è di scandalo al mondo e danneggia la causa della predicazione del Vangelo ad ogni creatura'. Papa Benedetto ha sottolineato come nel 2009 ci siano stati 'progressi reali' sulla strada dell'ecumenismo, tuttavia 'dobbiamo sapere che il lavoro ecumenico non è un processo lineare. I problemi vecchi perdono il loro peso e nascono nuovi problemi e difficoltà'.

martedì 19 gennaio 2010

19 gennaio 2010 - Presentato il Sinodo per il Medio Oriente

Presentati stamane in Vaticano i 'Lineamenta' dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi che si aprirà nell'ottobre prossimo. 'I Lineamenta - ha spiegato mons. Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi - si soffermano su alcune sfide attuali: i conflitti politici nella regione, menzionandone alcuni (Israele - Palestina, Iraq, Libano); la libertà di religione e di coscienza, lamentando non pochi ostacoli all’esercizio di tale diritto fondamentale della persona umana e di ogni comunità religiosa'. 'Si menziona - ha aggiunto il prelato l’evoluzione dell’Islam contemporaneo in cui non mancano correnti estremiste che sono una minaccia per tutti, cristiani e musulmani. Inoltre, si constata una forte emigrazione dei cristiani dai loro Paesi d’origine. D’altra parte si sottolinea l’immigrazione di cristiani, soprattutto come operai, provenienti da vari Paesi del mondo. Di fronte a tale situazione, il Documento propone la formazione dei cristiani affinché possano vivere con fedeltà ancora più grande la propria fede nella vita privata e pubblica. Inoltre, essi sono chiamati a continuare a dare il loro prezioso contributo all’edificazione di una società democratica, rispettosa dei diritti e dei doveri di tutti i suoi membri'. Mons. Eterovic chiarisce poi la posizione della Chiesa sul rapporto con le altre fedi non cristiane. 'Il dialogo con l’ebraismo - ha sottolineato il Segretario Generale del Sinodo - è la peculiarità delle Chiese di Gerusalemme. I rapporti con l’ebraismo sono condizionati dalla situazione politica che oppone da una parte Palestinesi e mondo arabo e dall’altra lo Stato d’Israele. Al riguardo, i Lineamenta citano le parole del Santo Padre pronunciate durante la sua Visita Apostolica in Terra Santa circa il diritto del popolo Palestinese e di quello Israeliano di vivere in pace e di avere ognuno una patria propria all’interno di confini sicuri ed internazionalmente riconosciuti'. 'A tal proposito - ha aggiunto - occorre sempre rammentare la distinzione tra il piano religioso e quello politico, non adoperando la Bibbia a scopi politici né la politica a scopi religiosi'. Infine i rapporti tra cristiani e musulmani. 'Le Costituzioni della maggior parte dei Paesi del Medio Oriente - ha osservato mons. Eterovic - garantiscono l’uguaglianza tra i cittadini a tutti i livelli. Tale quadro giuridico permette ai cristiani di esigere il rispetto dei loro diritti e doveri di cittadini. Purtroppo, per la mancanza di distinzione tra religione e politica in pratica i cristiani sono spesso in posizione di non-cittadinanza. Per migliorare la situazione, occorre promuovere di più il dialogo anche per conoscersi meglio'. 'Bisogna incoraggiare - ha concluso - la presentazione oggettiva del cristianesimo e dell’Islam tramite i mass media come pure in opuscoli accessibili anche a gente semplice. In tale opera grande importanza hanno non solamente i gruppi di dialogo interreligioso, bensì le opere cattoliche, come scuole e ospedali frequentati anche da musulmani'.

19 gennaio 2010 - Pio XII, il Vaticano indaga sul miracolo

Forse ad una svolta definitiva il processo di beatificazione di Pio XII. Una persona di Castellammare di Stabia, affetta da cancro, avrebbe pregato Papa Pacelli chiedendo ed ottenendo l’intercessione per la guarigione. Secondo quanto si apprende da ambienti della Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia - il condizionale è d'obbligo - la guarigione non sarebbe spiegabile dal punto di vista scientifico e quindi potrebbe essere ascrivibile come miracolo. Passo necessario per la beatificazione del Venerabile Pio XII. Se anche la commissione medica della Congregazione per le Cause dei Santi dovesse confermare il verdetto il processo di beatificazione potrebbe dirsi concluso. Per il momento, intanto, non sono giunti nè commenti nè reazioni dalla Comunità Ebraica da sempre critica sulla beatificazione di Papa Pacelli per il suo silenzio dinanzi alla Shoah

lunedì 18 gennaio 2010

18 gennaio 2010 - Il Papa ai luterani: 'Rinsaldare il dialogo'

Benedetto XVI, inaugurando la settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani, ha ricevuto stamane in Vaticano una delegazione della Chiesa luterana finlandese. La mancanza di una piena comunione tra le varie confessioni cristiane - ha osservato il Papa - 'è
un motivo per rammaricarsi per le difficoltà del passato, ma è certamente anche un motivo che ci spinge a sempre maggiori sforzi di comprensione e di riconciliazione, in modo che la nostra fraterna amicizia e il dialogo possano ancora fiorire all’interno di una perfetta, visibile unità in Cristo Gesù'. 'E’ fortemente auspicabile - ha poi aggiunto il Pontefice - che il testo risultante dal dialogo contribuirà positivamente al percorso che porta alla ricomposizione della nostra unità perduta'.

domenica 17 gennaio 2010

17 gennaio 2010 - Il Papa in Sinagoga: 'La Sede Apostolica agì di nascosto e con discrezione'

Solitamente non ho mai iniziato un articolo con un mio commento. Ma questa volta ci vuole. Eccome. Benedetto XVI in Sinagoga ribadisce la sua linea. Amicizia nei confronti del Popolo Ebraico, ma in piena autonomia ''confermando'' le differenze di opinione su taluni argomenti... Pio XII in primis. Il Papa parlando della Shoah è stato chiarissimo. 'Anche la Sede Apostolica svolse un’azione di soccorso, spesso nascosta e discreta'. E qui il riferimento non puo' non essere rivolto a colui che in quel periodo guidava la Santa Sede, ovvero Papa Pacelli. Benedetto XVI ha ribadito la condanna dell'Olocausto e di ogni forma di antisemitismo, così come dettato dalla dichiarazione conciliare Nostra Aetate. 'Il dramma singolare e sconvolgente della Shoah rappresenta - ha scandito Papa Benedetto - il vertice di un cammino di odio che nasce quando l’uomo dimentica il suo Creatore e mette se stesso al centro dell’universo'. 'In questo luogo - ha aggiunto - come non ricordare gli Ebrei romani che vennero strappati da queste case, davanti a questi muri, e con orrendo strazio vennero uccisi ad Auschwitz? Come è possibile dimenticare i loro volti, i loro nomi, le lacrime, la disperazione di uomini, donne e bambini? Lo sterminio del popolo dell’Alleanza di Mosè, prima annunciato, poi sistematicamente programmato e realizzato nell’Europa sotto il dominio nazista, raggiunse in quel giorno tragicamente anche Roma. Purtroppo, molti rimasero indifferenti, ma molti, anche fra i Cattolici italiani, sostenuti dalla fede e dall’insegnamento cristiano, reagirono con coraggio, aprendo le braccia per soccorrere gli Ebrei braccati e fuggiaschi, a rischio spesso della propria vita, e meritando una gratitudine perenne'. Nel suo discorso si riferisce piu' volte alla Terra Santa nella sua totalità, senza sancire mai - almeno a parole - la distinzione tra Israele e Palestina. Per quelle terre il Papa ha piu' volte invocato la pace. 'Invoco dal Signore - ha detto - il dono prezioso della pace in tutto il mondo, soprattutto in Terra Santa. Nel mio pellegrinaggio del maggio scorso, a Gerusalemme, presso il Muro del Tempio, ho chiesto a Colui che può tutto: manda la tua pace in Terra Santa, nel Medio Oriente, in tutta la famiglia umana; muovi i cuori di quanti invocano il tuo nome, perché percorrano umilmente il cammino della giustizia e della compassione'. Infine l'auspicio a rinsaldare i legami tra Cattolici ed Ebrei, pur non nascondendo difficoltà e differenze. 'La dottrina del Concilio Vaticano II - ha sottolineato - ha rappresentato per i Cattolici un punto fermo a cui riferirsi costantemente nell’atteggiamento e nei rapporti con il popolo ebraico, segnando una nuova e significativa tappa. L’evento conciliare ha dato un decisivo impulso all’impegno di percorrere un cammino irrevocabile di dialogo, di fraternità e di amicizia, cammino che si è approfondito e sviluppato in questi quarant’anni con passi e gesti importanti e significativi'.

sabato 16 gennaio 2010

16 gennaio 2010 - Il Papa: 'Cristo piu' forte della tirannide'

Ricevendo stamane una delegazione della città di Frisinga, che gli ha conferito la cittadinanza onoraria, Benedetto XVI ha ricordato la sua giovinezza. 'Il seminario di Frisinga poté riaprire le porte ai reduci. Visto dal punto di vista di oggi - ha spiegato Papa Benedetto - abbiamo vissuto in modo molto 'spartano' e senza 'comfort': riposavamo nei dormitori, studiavamo nelle sale da studio, ma eravamo felici, non solo perché eravamo sfuggiti alle miserie e ai pericoli della guerra e del dominio nazista, ma perché ormai eravamo liberi. E soprattutto, perché stavamo preparandoci alla nostra vocazione'. Riferendosi poi al nazismo il Pontefice ha voluto sottolineare, parlando rigorasamente a braccio, che 'sapevamo che Cristo è più forte della tirannide, della forza della sua ideologia e dei suoi meccanismi di oppressione. Sapevamo che il tempo e il futuro appartengono a Cristo. Sapevamo che lui ci aveva chiamati e sapevamo che lui aveva bisogno di noi, che c'era bisogno di noi. E sapevamo che gli uomini di questo tempo nuovo aspettavano noi, aspettavano sacerdoti che venivano con un nuovo slancio della fede per costruire la casa viva di Dio'.

venerdì 15 gennaio 2010

15 gennaio 2010 - Lefebvriani, il Papa non torna indietro

A due giorni dalla visita alla Sinagoga di Roma, Benedetto XVI torna a parlare della questione dei Lefebrviani - uno dei capitoli che hanno creato tensioni tra la Chiesa Cattolica e gli Ebrei. Ciò nonostante il Papa, ricevendo la plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha auspicato di confidare 'nell'impegno del Dicastero perchè vengano superati i problemi dottrinali che ancora permangono per il raggiungimento della piena comunione con la Chiesa da parte della Fraternità San Pio X'. Intanto si va delineando la delegazione vaticana che accompagnerà il Pontefice al Tempio Maggiore. Oltre al Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, ci sarà anche il Cardinale Walter Kasper - che si occupa in prima persona dei rapporti con il mondo Ebraico - e salvo sorprese dovrebbe esserci anche mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme. Infine, tornando al discorso pronunciato stamane, il Papa ha ricordato che 'il Magistero della Chiesa intende offrire il proprio contributo alla formazione della coscienza non solo dei credenti, ma di quanti cercano la verità e intendono dare ascolto ad argomentazioni che vengono dalla fede ma anche dalla stessa ragione'.

giovedì 14 gennaio 2010

14 gennaio 2010 - Il Papa in Sinagoga e la Dichiarazione ''Nostra Aetate''

In vista dell'imminente visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma, domenica prossima 17 gennaio, si è tornato a parlare - ovviamente - del rapporto tra la Chiesa Cattolica ed il mondo Ebraico. Ed in tutti, o quasi, gli interventi si fa riferimento alla Dichiarazione conciliare Nostra Aetate. Ma cos'è questa dichiarazione? Da dove e come nasce? E' forse uno dei documenti principali, uno dei pilastri, del Concilio Ecumenico Vaticano II voluto da Giovanni XXIII e portato a compimento dal suo successore, Paolo VI. La Nostra Aetate, come recita il titolo, è una dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane. Pubblicata il 28 ottobre 1965, essa porta le firme - oltre che di Papa Paolo VI - di numerosi Cardinali che hanno fatto la storia recente della Chiesa Cattolica: tra questi l'Arcivescovo di Genova Giuseppe Siri, l'Arcivescovo di Bologna Giacomo Lercaro, l'Arcivescovo di Varsavia e Primate di Polonia Stephan Wyszinski, l'Arcivescovo di Vienna Franz Koning e l'Arcivescovo di Lione Jean Marie Villot (futuro Segretario di Stato di Paolo VI). Ma veniamo ai contenuti di questo testo che 'ricorda il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato con la stirpe di Abramo. La Chiesa di Cristo infatti riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già, secondo il mistero divino della salvezza, nei patriarchi, in Mosè e nei profeti'. Il documento prosegue rilevando come 'gli Ebrei in gran parte non hanno accettato il Vangelo, ed anzi non pochi si sono opposti alla sua diffusione. Tuttavia gli Ebrei, in grazia dei padri, rimangono ancora carissimi a Dio, i cui doni e la cui vocazione sono senza pentimento'. Smontata dal Concilio l'accusa di Deicidio: 'Essendo perciò tanto grande il patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, questo sacro Concilio vuole promuovere e raccomandare tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto con gli studi biblici e teologici e con un fraterno dialogo. E se autorità ebraiche con i propri seguaci si sono adoperate per la morte di Cristo, tuttavia quanto è stato commesso durante la sua passione, non può essere imputato né indistintamente a tutti gli Ebrei allora viventi, né agli Ebrei del nostro tempo. E se è vero che la Chiesa è il nuovo popolo di Dio, gli Ebrei tuttavia non devono essere presentati come rigettati da Dio, né come maledetti, quasi che ciò scaturisse dalla Sacra Scrittura'. La parte del documento relativa al rapporto con l'Ebraismo si conclude con una condanna chiara e netta di ogni forma di antigiudaismo e persecuzione ai danni del popolo ebraico. 'La Chiesa inoltre, che esecra tutte le persecuzioni contro qualsiasi uomo, memore del patrimonio che essa ha in comune con gli Ebrei, e spinta non da motivi politici, ma da religiosa carità evangelica, deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli Ebrei in ogni tempo e da chiunque'.

14 gennaio 2010 - Il Papa in Sinagoga, critiche e dissensi. Anche da Israele

Piu' si avvicina l'evento e piu' aumentano le voci - tuttavia minoritarie, seppur autorevoli - di dissenso. Benedetto XVI visiterà la Sinagoga di Roma domenica 17 gennaio, un evento storico che però registrerà le assenze di personaggi di primo piano. Due su tutti. L'ex deportato Pietro Terracina, che non perdona i silenzi di Pio XII dinanzi all'Olocausto, e il presidente dell'Assemblea rabbinica italiana Giuseppe Laras che, in una intervista al Juedische Allgemeine Zeitung, giudica come negativa la visita del Papa al Tempio Maggiore di Roma. Secondo Laras da questo evento inter-religioso sarà solo la Chiesa Cattolica a 'trarne vantaggio, in particolare nelle sue correnti più retrive. Qualora si verificasse un nuovo motivo di attrito con il mondo Ebraico, potrà servirsi di questo evento per ribadire ed esibire la sua sincera amicizia nei nostri confronti'. Ma ancor piu' di rilievo sono le considerazioni dell'Ambasciatore d'Israele presso la Santa Sede, Mordechai Levy. 'L'antigiudaismo cattolico esiste ancora - dice il diplomatico - sono sicuro che quando il Concilio Vaticano II ha approvato la "Nostra Aetate" non tutti erano d'accordo come credo che non tutti lo siano ancora oggi'.

14 gennaio 2010 - Il Papa alla politica: 'Garantire il bene comune'

Nuovo monito di Benedetto XVI alla politica. Ricevendo gli amministratori del Comune e della Provincia di Roma e i rappresentanti della Regione Lazio il Papa ha ricordato come sia 'fondamentale che quanti hanno ricevuto dalla fiducia dei cittadini l'alta responsabilità di governare le istituzioni avvertano come prioritaria l'esigenza di perseguire costantemente il bene comune, che non è un bene ricercato per se stesso, ma per le persone che fanno parte della comunità sociale e che solo in essa possono realmente e più efficacemente conseguire il loro bene'. 'Affinché ciò avvenga - ha aggiunto il Pontefice - è opportuno che nelle sedi istituzionali si cerchi di favorire una sana dialettica perché quanto più le decisioni e i provvedimenti saranno condivisi tanto più essi permetteranno un efficace sviluppo per gli abitanti dei territori amministrati'. Papa Benedetto ha poi affrontato i temi etici e la crisi economica. 'Nel pronunciare i suoi no - ha chiarito - la Chiesa in realtà dice dei sì alla vita, all’amore vissuto nella verità del dono di sé all’altro, all'amore che si apre alla vita e non si chiude in una visione narcisistica della coppia'. La crisi - secondo il Pontefice - ha offerto la possibilità di ripensare il modello di crescita perseguito in questi ultimi anni. Lo sviluppo umano per essere autentico deve riguardare l'uomo nella sua totalità. La persona umana, infatti, è al centro dell'azione politica e la sua crescita morale e spirituale deve essere la prima preoccupazione per coloro che sono stati chiamati ad amministrare la comunità civile'. Infine un'amara presa di posizione su quanto accaduto in Calabria. 'I recenti gravi incidenti - ha sottolineato Benedetto XVI - ci hanno offerto l'immagine tragica di una guerra tra poveri, tra immigrati sfruttati e popolazioni italiane indigenti. Una guerra provocata da una criminalità organizzata che dopo aver sfruttato per anni i clandestini cerca ora di liberarsene come oggetti ingombranti'.

mercoledì 13 gennaio 2010

13 gennaio 2010 - Il Papa incontra Susanna Maiolo

Benedetto XVI ha incontrato Susanna Maiolo, la ragazza che durante la Messa di Natale in San Pietro lo ha fatto scivolare - provocando inoltre la frattura del femore al Cardinale Roger Etchegaray. Lo comunica Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana. 'Al termine dell’Udienza generale di questa mattina - precisa padre Lombardi - il Santo Padre ha avuto un breve incontro privato con la Signorina Susanna Maiolo, nell’auletta attigua all’Aula Paolo VI. La Signorina Maiolo - prosegue la nota - ha espresso al Santo Padre il suo dispiacere per quanto avvenuto all’inizio della celebrazione della notte di Natale; per parte sua, il Papa ha voluto manifestarle il suo perdono, come pure il proprio cordiale interessamento e augurio per la sua salute. La Signorina Maiolo era accompagnata da due suoi familiari. Per quanto riguarda l’istruttoria avviata dalla magistratura dello Stato della Città del Vaticano, essa continuerà il suo iter fino ad espletamento'.

13 gennaio 2010 - Haiti, l'appello del Papa

A poche ore dal devastante terremoto che ha distrutto gran parte dell'isola di Haiti, immediato è giunto l'appello di Benedetto XVI. 'Il mio pensiero - ha esordito il Papa - va, in particolare, alla popolazione duramente colpita , poche ore fa, da un devastante terremoto, che ha causato gravi perdite in vite umane, un grande numero di senzatetto e di dispersi e ingenti danni materiali. Invito tui ad unirsi alla mia preghiera al Signore per le vittime di questa catastrofe e per coloro che ne piangono la scomparsa'. Il Pontefice ha garantito vicinanza spirituale 'a chi ha perso la propria casa e a tutte le persone provate in vario modo da questa grave calamità, implorando da Dio consolazione e sollievo nella loro sofferenza'. 'La Chiesa Cattolica - ha ancora aggiunto Benedetto XVI - non mancherà di attivarsi immediatamente tramite le sue istituzioni caritative per venire incontro ai bisogni piu' immediate della popolazione'. Infine l'appello del Papa 'alla generosità di tutti, affinchè non si faccia mancare a questi fratelli e sorelle che vivono un momento di necessità e di dolore, la nostra concreta solidarieta' e il fativo sostegno della comunità internazionale'.

lunedì 11 gennaio 2010

11 gennaio 2010 - Crisi, ambiente, terrorismo... Lo sguardo del Papa sul mondo

Un discorso pieno. A 360 gradi. In francese, lingua ufficiale della diplomazia. Benedetto XVI - ricevendo stamane il Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede - ha colto l'occasione per presentare - o meglio ribadire - il suo punto di vista su quanto è accaduto e sta accadendo nel mondo intero. Dal Papa subito un monito: la crisi non è finita. La Chiesa - ha spiegato - 'partecipa intensamente alle sorti dell’umanità, che in questo anno appena iniziato, appare ancora segnata dalla drammatica crisi che ha colpito l’economia mondiale e ha provocato una grave e diffusa instabilità sociale'. 'Con l’Enciclica Caritas in veritate - ha aggiunto - ho invitato ad individuare le radici profonde di tale situazione: in ultima analisi, esse risiedono nella mentalità corrente egoistica e materialistica, dimentica dei limiti propri a ciascuna creatura'. Dopo aver dedicato ai temi ambientali il Messaggio per la Giornata Mondiale della pace, il Pontefice non rinuncia ad affrontare la questione neanche in questa occasione. Benedetto XVI sembra deluso dal Vertice di Copenhagen. 'Condivido - ha detto il Papa - la maggiore preoccupazione che causano le resistenze di ordine economico e politico alla lotta contro il degrado dell’ambiente. Si tratta di difficoltà che si sono potute constatare ancora di recente durante la XV Sessione della Conferenza degli Stati parte alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, svoltasi dal 7 al 18 dicembre scorso a Copenaghen. Auspico che, nell’anno corrente, prima a Bonn e poi a Città del Messico, sia possibile giungere ad un accordo per affrontare tale questione in modo efficace. La posta in gioco è tanto più importante perché ne va del destino stesso di alcune Nazioni, in particolare, alcuni Stati insulari'. La questione ambientale dunque è strettamente connessa alla pace. E Benedetto XVI lo ribadisce con forza. 'La custodia del creato è un importante fattore di pace e di giustizia! Fra le tante sfide che essa lancia, una delle più gravi è quella dell’aumento delle spese militari, nonché quella del mantenimento o dello sviluppo degli arsenali nucleari. Ciò assorbe ingenti risorse, che potrebbero, invece, essere destinate allo sviluppo dei Popoli, soprattutto di quelli più poveri. Confido, fermamente, che nella Conferenza di esame del Trattato di Non-Proliferazione nucleare, in programma per il maggio prossimo a New York, vengano prese decisioni efficaci in vista di un progressivo disarmo, che porti a liberare il pianeta dalle armi nucleari'. Lo sguardo del Vescovo di Roma si poggia, poi, sulle tante situazioni di crisi presenti sullo scacchiere internazionale. Su tutte, ovviamente, la questione israelo-palestinese. 'Ho richiamato in modo pressante - ha spiegato Benedetto XVI ricordando il Viaggio Apostolico in Terra Santa - Israeliani e Palestinesi a dialogare e a rispettare i diritti dell’altro. Ancora una volta levo la mia voce, affinché sia universalmente riconosciuto il diritto dello Stato di Israele ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. E che, ugualmente, sia riconosciuto il diritto del Popolo palestinese ad una patria sovrana e indipendente, a vivere con dignità e a potersi spostare liberamente. Mi preme, inoltre, sollecitare il sostegno di tutti perché siano protetti l’identità e il carattere sacro di Gerusalemme'. Da Gerusalemme a Teheran il passo è breve. 'Per quanto riguarda l’Iran - ha osservato - auspico che attraverso il dialogo e la collaborazione, si raggiungano soluzioni condivise, sia a livello nazionale che sul piano internazionale'. Dal Papa anche un rinnovato appello a coloro che hanno scelto la lotta armata 'affinché abbandonino la strada della violenza e aprano il loro cuore alla gioia della pace'. Condannate anche le violenze subite dai Cristiani in diverse parti del mondo. Ribadito il no della Chiesa Cattolica a 'leggi o progetti, che, in nome della lotta contro la discriminazione, colpiscono il fondamento biologico della differenza fra i sessi'. Infine un monito all'Europa che 'rischia di concepire la laicità unicamente in termini di esclusione o, meglio, di rifiuto dell'importanza sociale del fatto religioso'. Il Vecchio Continente - l'auspicio del Pontefice - 'sappia sempre attingere alle fonti della propria identità cristiana'.

domenica 10 gennaio 2010

10 gennaio 2010 - Il Papa: 'Rispettare i migranti'

Le violenze scoppiate in Calabria tra italiani e migranti al centro dell'Angelus recitato stamane dal Papa. 'Un immigrato - ha osservato il Pontefice - è un essere umano, differente per provenienza, cultura, e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare, nell'ambito del lavoro, dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell'ambito delle condizioni concrete di vita. La violenza non deve essere mai per nessuno la via per risolvere le difficoltà'. 'Il problema - ha chiosato Benedetto XVI - è anzitutto umano!'. Secondo Papa Benedetto è necessario 'guardare il volto dell'altro e a scoprire che egli ha un'anima, una storia e una vita e che Dio lo ama come ama me'. Dal Papa anche la condanna - senza tuttavia fare espliciti riferimenti - per le uccisioni di cristiani copti in Egitto. 'La violenza verso i cristiani in alcuni Paesi - ha spiegato - ha suscitato lo sdegno di molti, anche perché si è manifestata nei giorni più sacri della tradizione cristiana. Occorre che le istituzioni sia politiche, sia religiose non vengano meno - lo ribadisco - alle proprie responsabilità. Non può esserci violenza nel nome di Dio - ha aggiunto - né si può pensare di onorarlo offendendo la dignità e la libertà dei propri simili'. Stamane, infine, Benedetto XVI ha amministrato nella Cappella Sistina il Battesimo a 14 neonati.

sabato 9 gennaio 2010

9 gennaio 2010 - Il Papa al Gemelli dal card. Etchegaray

Benedetto XVI si è recato nel pomeriggio al Policlinico Agostino Gemelli per far visita al Cardinale Roger Etchegaray, ricoverato per la frattura al femore provocata da Susanna Maiolo, la donna svizzera che nella Basilica di San Pietro la notte di Natale ha fatto cadere in terra il Papa e lo stesso porporato francese ottantasettenne. Il Pontefice - ha comunicato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi - 'ha espresso il suo interessamento e la sua vicinanza spirituale, e ha potuto rendersi conto di persona del decorso favorevole della degenza e della riabilitazione postoperatoria del cardinale Etchegaray, le cui condizioni cliniche sono ottime'.

9 gennaio 2010 - Il Papa: 'La Chiesa coltivi l'armonia tra fede e ragione'

Benedetto XVI ha ricevuto stamane in Vaticano i superiori, gli alunni ed ex alunni del Pontificio Collegio Americano del Nord. Ricordando il viaggio apostolico negli Stati Uniti dell'aprile 2008 il Papa ha osservato come 'la Chiesa in America è chiamata a coltivare una cultura intellettuale che sia genuinamente cattolica, fiduciosa nell’armonia profonda tra fede e ragione, e preparata a portare la ricchezza della visione della fede a contatto con le questioni urgenti che riguardano il futuro della società americana'. L'obiettivo del Pontificio Collegio Americano del Nord - ha concluso il Pontefice - sia quello di garantire alla Chiesa 'pastori saggi e generosi, capaci di trasmettere la fede cattolica nella sua integrità, di portare l’infinita misericordia di Cristo ai deboli e agli abbandonati e di rendere i cattolici americani lievito del Vangelo nella vita sociale, politica e culturale nella nazione'.

giovedì 7 gennaio 2010

7 gennaio 2010 - Il Papa alla Turchia: 'Ponte tra Islam ed Occidente'

'Mi permetta di assicurare Sua Eccellenza dell'alta priorità che la Santa Sede attribuisce alla ricerca di soluzione giuste e durature per tutti i conflitti della regione e della sua disponibilità a porre le sue risorse diplomatiche al servizio della pace e della riconciliazione'. Così stamane Benedetto XVI ha fatto riferimento alla crisi mediorientale ricevendo il nuovo Ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede. Il Papa ha invitato la Turchia ad 'agire da ponte tra l'Islam e l'Occidente e per dare un significativo contributo agli sforzi tesi a portare pace e stabilità al Medio Oriente'. Infine una richiesta diretta al governo di Ankara. 'La Chiesa Cattolica in Turchia - ha sottolineato il Pontefice - attende il riconoscimento della personalità giuridica e di una piena libertà religiosa e ribadisce l'impegno a portare avanti il dialogo interreligioso in uno spirito di mutuo rispetto ed amicizia'.

mercoledì 6 gennaio 2010

6 gennaio 2010 - Il Papa rilancia il binomio scienza-fede

Recitando l'Angelus nella solennità dell'Epifania Benedetto XVI, questa mattina, è tornato a sottolineare come scienza e fede possano trovare un punto di incontro. Parlando dei Magi il Papa ha ricordato come questi fossero 'dei sapienti, che scrutavano gli astri e conoscevano la storia dei popoli. Erano uomini di scienza in un senso ampio, che osservavano il cosmo ritenendolo quasi un grande libro pieno di segni e di messaggi divini per l’uomo. Il loro sapere, pertanto, lungi dal ritenersi autosufficiente, era aperto ad ulteriori rivelazioni ed appelli divini. Infatti, non si vergognano di chiedere istruzioni ai capi religiosi dei Giudei. Avrebbero potuto dire: facciamo da soli, non abbiamo bisogno di nessuno, evitando, secondo la nostra mentalità odierna, ogni "contaminazione" tra la scienza e la Parola di Dio'. 'Invece i Magi - ha aggiunto il Pontefice - ascoltano le profezie e le accolgono; e, appena si rimettono in cammino verso Betlemme, vedono nuovamente la stella, quasi a conferma di una perfetta armonia tra la ricerca umana e la Verità divina, un’armonia che riempì di gioia i loro cuori di autentici sapienti'. I credenti ha auspicato ancora Benedetto XVI siano ' autentici ricercatori della verità di Dio, capaci di vivere sempre la profonda sintonia che c’è tra ragione e fede, scienza e rivelazione'. E in precedenza, nella Cappella Papale presieduta in San Pietro, Papa Benedetto aveva osservato come nel mondo di oggi 'Erode sembra sempre essere piu' forte e quel Bambino sembra poter essere ricacciato tra coloro che non hanno importanza, o addirittura calpestato'.

martedì 5 gennaio 2010

5 gennaio 2010 - 2009, i "numeri" di Benedetto XVI

La Prefettura della Casa Pontificia ha comunicato quest'oggi i dati relativi alla partecipazione dei fedeli agli incontri con Benedetto XVI. Il Papa ha incontrato tra Vaticano, Aosta e Castel Gandolfo complessivamente 2.243.900 persone tra udienze generali e speciali, Angelus e celebrazioni liturgiche. Il dato è suddiviso in 537.500 presenze alle udienze del mercoledì, 115.600 alle udienze speciali, 470.800 alle celebrazioni e 1.120.000 agli Angelus. Nel computo - precisa la Prefettura della Casa Pontificia - non fanno parte 'le visite alle parrocchie romane nel corso della Quaresima, le visite pastorali in Italia (Zone terremotate d’Abruzzo, Cassino, San Giovanni Rotondo, Viterbo, Brescia), gli incontri con fedeli in occasione della permanenza estiva in Valle d’Aosta. Infine, bisogna ricordare le visite pastorali all’estero (Camerun e Angola, Terra Santa, Repubblica Ceca), con le celebrazioni di Luanda, Nazareth e Brno, che sono quasi da considerare come eventi "storici" per il numero straordinariamente alto di fedeli, anche in considerazione delle circostanze e dei luoghi in cui si sono svolte'. Rispetto al 2008 il dato delle presenze è in leggero aumento. Un anno fa furono 2.215.000 le persone che hanno incontrato nelle occasioni sopra citate Benedetto XVI.

domenica 3 gennaio 2010

3 gennaio 2010 - Il Papa: 'Il futuro è nelle mani di Dio'

Monito di Benedetto XVI nel primo Angelus domenicale dell'anno. 'I problemi - ha detto il Papa - non mancano, nella Chiesa e nel mondo, come pure nella vita quotidiana delle famiglie. Ma, grazie a Dio, la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti'. 'La nostra speranza è in Dio - ha aggiunto Benedetto XVI - non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l’uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane'. 'Il Regno di Dio - ha proseguito il Pontefice - viene certamente, anzi, è già presente nella storia e, grazie alla venuta di Cristo, ha già vinto la forza negativa del maligno. Ma ogni uomo e donna è responsabile di accoglierlo nella propria vita, giorno per giorno. Perciò, anche il 2010 sarà più o meno "buono" nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia di Dio'. E stamane il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, è tornato a parlare dell'aggressione subita dal Papa la notte di Natale confermando che 'nei giorni scorsi il Segretario personale del Santo Padre, mons. Georg Gaenswein, ha compiuto in forma riservata una visita alla Signorina Maiolo, manifestandole l’interessamento del Santo Padre per la sua situazione'.

sabato 2 gennaio 2010

Viaggio nella Curia Romana... L'organigramma

Segreteria di Stato
Segretario di Stato S.E. Card. Tarcisio Bertone (Italia)
In carica dal settembre 2006
Nominato da Benedetto XVI

Congregazione per la Dottrina della Fede
Prefetto: S.E. Card. William Joseph Levada (Stati Uniti)
In carica dal maggio 2005
Nominato da Benedetto XVI

Congregazione per le Chiese Orientali
Prefetto: S.E. Card. Leonardo Sandri (Argentina)
In carica dal giugno 2007
Nominato da Benedetto XVI

Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
Prefetto: S.E. Card. Antonio Canizares Llovera (Spagna)
In carica dal dicembre 2008
Nominato da Benedetto XVI

Congregazione per le Cause dei Santi
Prefetto: S.E. Mons. Angelo Amato (Italia)
In carica dal luglio 2008
Nominato da Benedetto XVI

Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli
Prefetto: S.E. Card. Ivan Dias (India)
In carica dal maggio 2006
Nominato da Benedetto XVI

Congregazione per il Clero
Prefetto: S.E. Card. Claudio Hummes (Brasile)
In carica dall'ottobre 2006
Nominato da Benedetto XVI

Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica
Prefetto: S.E. Card. Franc Rodè (Slovenia)
In carica dal febbraio 2004
Nominato da Giovanni Paolo II

Congregazione per l'Educazione Cattolica
Prefetto: S.E. Card. Zenon Grocholewski (Polonia)
In carica dal novembre 1999
Nominato da Giovanni Paolo II

Congregazione per i Vescovi
Prefetto: S.E. Card. Giovanni Battista Re (Italia)
In carica dal settembre 2000
Nominato da Giovanni Paolo II

Penitenzieria Apostolica
Penitenziere Maggiore: S.E. Mons. Fortunato Baldelli (Italia)
In carica dal giugno 2009
Nominato da Benedetto XVI

Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
Prefetto: S.E. Mons. Raymond Leo Burke (Stati Uniti)
In carica dal giugno 2008
Nominato da Benedetto XVI

Tribunale della Rota Romana
Decano: S.E. Mons. Antoni Stankiewicz (Polonia)
In carica dal dicembre 2006
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per i Laici
Presidente: S.E. Card. Stanislaw Rylko (Polonia)
In carica dall'ottobre 2003
Nominato da Giovanni Paolo II

Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani
Presidente: S.E. Card. Walter Kasper (Germania)
In carica dal marzo 2001
Nominato da Giovanni Paolo II

Pontificio Consiglio per la Famiglia
Presidente: S.E. Card. Ennio Antonelli (Italia)
In carica dal giugno 2008
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace
Presidente: S.E. Card. Peter Turkson (Ghana)
In carica dall'ottobre 2009
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti
Presidente: S.E. Mons. Antonio Maria Vegliò (Italia)
In carica dal febbraio 2009
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute
Presidente: S.E. Mons. Zygmunt Zimowski (Polonia)
In carica dall'aprile 2009
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi
Presidente: S.E. Mons. Francesco Coccopalmerio (Italia)
In carica dal febbraio 2007
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-religioso
Presidente: S.E. Card. Jean Louis Tauran (Francia)
In carica dal giugno 2007
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per la Cultura
Presidente: S.E. Mons. Gianfranco Ravasi (Italia)
In carica dal settembre 2007
Nominato da Benedetto XVI

Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali
Presidente: S.E. Mons. Claudio Maria Celli (Italia)
In carica dal giugno 2007
Nominato da Benedetto XVI

Sinodo dei Vescovi
Segretario Generale: S.E. Mons. Nikola Eterovic (Croazia)
In carica dal febbraio 2004
Nominato da Giovanni Paolo II

Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica
Presidente: S.E. Mons. Giorgio Corbellini (Italia)
In carica dal settembre 2009
Nominato da Benedetto XVI

Fabbrica di San Pietro
Presidente: S.E. Card. Angelo Comastri (Italia)
In carica dal febbraio 2005
Nominato da Giovanni Paolo II

Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica
Presidente: S.E. Card. Attilio Nicora (Italia)
In carica dall'ottobre 2002
Nominato da Giovanni Paolo II

Archivio Segreto Vaticano e Biblioteca Apostolica Vaticana
Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa: S.E. Card. Raffaele Farina (Italia)
In carica dal giugno 2007
Nominato da Benedetto XVI

Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede
Presidente: S.E. Mons. Velasio De Paolis (Italia)
In carica dall'aprile 2008
Nominato da Benedetto XVI

Governatorato dello Stato della Città del Vaticano
Presidente: S.E. Card. Giovanni Lajolo (Italia)
In carica dal settembre 2006
Nominato da Benedetto XVI

Vicariato dello Stato della Città del Vaticano
Vicario Generale di Sua Santità: S.E. Card. Angelo Comastri (Italia)
In carica dall'ottobre 2006
Nominato da Benedetto XVI

Elemosineria Apostolica
Elemosiniere di Sua Santità: S.E. Mons. Felix del Blanco Prieto (Spagna)
In carica dal luglio 2007
Nominato da Benedetto XVI

Camera Apostolica
Camerlengo di Santa Romana Chiesa: S.E. Card. Tarcisio Bertone (Italia)
In carica dall'aprile 2007
Nominato da Benedetto XVI

Prefettura della Casa Pontificia
Prefetto: S.E. Mons. James Harvey (Stati Uniti)
In carica dal febbraio 1998
Nominato da Giovanni Paolo II

venerdì 1 gennaio 2010

1 gennaio 2010 - Il Papa: 'Basta violenza!'

Come anticipato nei giorni scorsi, Benedetto XVI - celebrando in San Pietro la Messa per la 43^ Giornata Mondiale per la Pace - ha dedicato l'omelia alla salvaguardia ambientale. Ma non solo. 'L’uomo - ha osservato il Papa - è capace di rispettare le creature nella misura in cui porta nel proprio spirito un senso pieno della vita, altrimenti sarà portato a disprezzare se stesso e ciò che lo circonda, a non avere rispetto dell’ambiente in cui vive, del creato. Chi sa riconoscere nel cosmo i riflessi del volto invisibile del Creatore, è portato ad avere maggiore amore per le creature, maggiore sensibilità per il loro valore simbolico'. 'Rinnovo - ha poi ribadito Papa Benedetto - il mio appello ad investire sull’educazione, proponendosi come obiettivo, oltre alla necessaria trasmissione di nozioni tecnico-scientifiche, una più ampia e approfondita "responsabilità ecologica", basata sul rispetto dell’uomo e dei suoi diritti e doveri fondamentali. Solo così l’impegno per l’ambiente può diventare veramente educazione alla pace e costruzione della pace'. Lo sguardo del Pontefice si è poi posato anche su altri aspetti legati indissolubilmente alla pace. 'Fin da piccoli - ha sottolineato Benedetto XVI - è importante essere educati al rispetto dell’altro, anche quando è differente da noi. Ormai è sempre più comune l’esperienza di classi scolastiche composte da bambini di varie nazionalità, ma anche quando ciò non avviene, i loro volti sono una profezia dell’umanità che siamo chiamati a formare: una famiglia di famiglie e di popoli. Più sono piccoli questi bambini, e più suscitano in noi la tenerezza e la gioia per un’innocenza e una fratellanza che ci appaiono evidenti: malgrado le loro differenze, piangono e ridono nello stesso modo, hanno gli stessi bisogni, comunicano spontaneamente, giocano insieme… I volti dei bambini sono come un riflesso della visione di Dio sul mondo. Perché allora spegnere i loro sorrisi? Perché avvelenare i loro cuori?'. 'Purtroppo - ha aggiunto il Papa - l’icona della Madre di Dio della tenerezza trova il suo tragico contrario nelle dolorose immagini di tanti bambini e delle loro madri in balia di guerre e violenze: profughi, rifugiati, migranti forzati. Volti scavati dalla fame e dalle malattie, volti sfigurati dal dolore e dalla disperazione. I volti dei piccoli innocenti sono un appello silenzioso alla nostra responsabilità: di fronte alla loro condizione inerme, crollano tutte le false giustificazioni della guerra e della violenza. Dobbiamo semplicemente convertirci a progetti di pace, deporre le armi di ogni tipo e impegnarci tutti insieme a costruire un mondo più degno dell’uomo'. E durante l'Angelus Benedetto XVI si è rivolto a tutti coloro che imbracciano le armi. 'Nel primo giorno dell’anno - ha scandito il Pontefice affacciato alla finestra del suo studio - vorrei rivolgere un appello alle coscienze di quanti fanno parte di gruppi armati di qualunque tipo. A tutti e a ciascuno dico: fermatevi, riflettete, e abbandonate la via della violenza! Sul momento, questo passo potrà sembrarvi impossibile, ma, se avrete il coraggio di compierlo, Dio vi aiuterà, e sentirete tornare nei vostri cuori la gioia della pace, che forse da tempo avete dimenticata'.