venerdì 21 ottobre 2011

21 ottobre 2011 - Il Papa: 'La Chiesa difende i diritti degli indifesi'

‘Il dialogo diplomatico in cui la Santa Sede si impegna viene condotto su un terreno né confessionale né pragmatico, ma sulla base di principi universalmente applicabili che sono tanto reali quanto lo sono gli elementi fisici dell’ambiente naturale’. Lo ha ricordato il Papa, ricevendo in udienza il nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi. La Chiesa – ha aggiunto Benedetto XVI – agisce ‘come voce di quanti non hanno voce e difendendo i diritti degli indifesi, inclusi i poveri, i malati, i nascituri, gli anziani e i membri dei gruppi minoritari che soffrono una ingiusta discriminazione’ per cercare ‘sempre di promuovere la giustizia naturale come è suo dovere e diritto fare’. Dopo aver ammesso che nella Chiesa alcuni ‘non sempre sono all’altezza degli alti criteri morali che essa propone’, questa – ha aggiunto il Pontefice - ‘non può far altro che continuare a esortare tutti, inclusi i suoi membri, a cercare di fare qualsiasi cosa sia in accordo con la giustizia e la giusta ragione e a opporsi a qualunque cosa sia a esse contraria’. Infine il Papa ha parlato anche di libertà religiosa. Essa – ha ribadito – ‘è minacciata non solo da limitazioni legali in alcune parti del mondo, ma anche da una mentalità anti-religiosa in numerose società, anche in quelle in cui essa gode della tutela della legge’.

giovedì 20 ottobre 2011

20 ottobre 2011 - Pedofilia, il Papa: 'Riparare con onestà'

Dopo aver ricordato il grande successo ottenuto dalla GMG di Sydney, Benedetto XVI – ricevendo i Vescovi Australiani in Visita ad Limina – è tornato a parlare dello scandalo pedofilia. ‘Il vostro impegno pastorale – ha osservato il Papa - è stato reso più gravoso dai peccati e dagli errori del passato di altri, tra i quali purtroppo anche alcuni sacerdoti e religiosi; ma ora avete il compito di continuare a riparare agli errori del passato con onestà e apertura, al fine di costruire, con umiltà e decisione, un futuro migliore per tutte le persone coinvolte’. ‘Vi incoraggio- ha infine esortato il Pontefice – a continuare ad essere pastori di anime che, insieme al loro clero, siano sempre pronti a compiere un passo in più nell’amore e nella verità per il bene delle coscienze del gregge che vi è stato affidato, cercando di preservarlo nella santità, di istruirlo nell’umiltà e di guidarlo in modo irreprensibile sulle vie della fede cattolica’.

lunedì 17 ottobre 2011

17 ottobre 2011- Il Papa: 'Nel diritto alla vita rientra anche la sconfitta della fame'

‘Nei nostri occhi restano impresse le dolenti immagini delle numerose vittime della fame nel Corno d'Africa, e ogni giorno un nuovo capitolo si aggiunge a quella che è una delle più gravi catastrofi umanitarie degli ultimi decenni’. Lo scrive il Papa nel messaggio al Direttore Generale della Fao, Diouf. E’ necessario pertanto – sostiene Benedetto XVI – ‘l'aiuto immediato, ma occorre anche approntare interventi a medio e lungo termine perché l'attività internazionale non sia ridotta a dare risposte solo alle emergenze’. ‘La situazione – aggiunge il Pontefice – è certamente resa ancora più complessa dalla difficile crisi che, a livello mondiale, sta investendo i diversi settori dell'economia e che colpisce duramente soprattutto i più indigenti, condizionando peraltro la produzione agricola e la conseguente possibilità di accesso agli alimenti’. Tutti, governi e comunità internazionale -conclude Papa Ratzinger - concentrino lo sforzo su ‘scelte efficaci, coscienti che la libertà dal giogo della fame è la prima e concreta manifestazione di quel diritto alla vita che, pur solennemente proclamato, resta spesso lontano da una effettiva attuazione’.

domenica 16 ottobre 2011

16 ottobre 2011 - Il Papa indice l'Anno della Fede

Benedetto XVI, celebrando stamane la messa a conclusione del primo incontro internazionale promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, è entrato in San Pietro sulla pedana mobile – usata negli ultimi anni di Pontificato da Giovanni Paolo II. Nel corso dell’omelia il Papa – commentando il Vangelo – ha spiegato che ‘il tributo a Cesare va pagato, perché l’immagine sulla moneta è la sua; ma l’uomo, ogni uomo, porta in sé un’altra immagine, quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza’. Prima di concludere l’omelia, il Pontefice ha annunciato l’indizione dell’Anno della Fede ‘per dare rinnovato impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza’. Avrà inizio l’11 ottobre 2012 e si concluderà il 24 novembre 2013. ‘Sarà – ha concluso il Papa - un momento di grazia e di impegno per una sempre più piena conversione a Dio, per rafforzare la nostra fede in Lui e per annunciarLo con gioia all’uomo del nostro tempo’.

sabato 15 ottobre 2011

15 ottobre 2011 - Il Papa: 'L'evangelizzazione trasformi il mondo'

‘L’uomo contemporaneo è spesso confuso e non riesce a trovare risposta a tanti interrogativi che agitano la sua mente in riferimento al senso della vita e alle questioni che albergano nel profondo del suo cuore. L’uomo non può eludere queste domande che toccano il significato di sé e della realtà, non può vivere in una sola dimensione! Invece, non di rado, viene allontanato dalla ricerca dell’essenziale nella vita, mentre gli viene proposta una felicità effimera, che accontenta per un momento, ma lascia, ben presto, tristezza e insoddisfazione’. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza i partecipanti al primo Incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Per far fronte a questa situazione – ha osservato Benedetto XVI – sono necessari ‘nuovi evangelizzatori’ che ‘si moltiplicheranno sempre di più per dare vita a una vera trasformazione di cui il mondo di oggi ha bisogno. Solo attraverso uomini e donne plasmati dalla presenza di Dio, la Parola di Dio continuerà il suo cammino nel mondo portando i suoi frutti’. La missione di evangelizzare – ha concluso il Pontefice – ‘non è un privilegio, ma un impegno che proviene dalla fede’.

15 ottobre 2011 - Il Papa: 'L'economia deve salvaguardare la famiglia'

Ricevendo i partecipanti al Convegno Internazionale promosso dalla Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, Benedetto XVI ha avuto modo di ricordare che ‘anche l’economia con le sue leggi deve sempre considerare l’interesse e la salvaguardia di tale cellula primaria della società; la stessa parola economia nella sua origine etimologica contiene un richiamo all’importanza della famiglia: oikia e nomos, la legge della casa’. E’ in famiglia – ha aggiunto il Papa – ‘che si apprende come il giusto atteggiamento da vivere nell’ambito della società, anche nel mondo del lavoro, dell’economia, dell’impresa, deve essere guidato dalla caritas, nella logica della gratuità, della solidarietà e della responsabilità gli uni per gli altri’. Così ‘la famiglia da mero oggetto – ha proseguito - diventa soggetto attivo e capace di ricordare il volto umano che deve avere il mondo dell’economia’. Il pensiero del Pontefice è andato poi alla crisi economica che si abbatte anche sulla famiglia. ‘I conflitti di coppia, quelli generazionali, quelli tra tempi della famiglia e per il lavoro, la crisi occupazionale – ha detto Papa Ratzinger - creano una complessa situazione di disagio che influenza lo stesso vivere sociale. Occorre perciò una nuova sintesi armonica tra famiglia e lavoro’. ‘Non è compito della Chiesa – ha concluso Benedetto XVI - definire le vie per affrontare la crisi in atto. Tuttavia i cristiani hanno il dovere di denunciare i mali, di testimoniare e tenere vivi i valori su cui si fonda la dignità della persona, e di promuovere quelle forme di solidarietà che favoriscono il bene comune, affinché l’umanità diventi sempre più famiglia di Dio’.

venerdì 14 ottobre 2011

14 ottobre 2011 - Il Papa: 'La Chiesa è realtà viva'

‘La Chiesa cattolica è ben radicata ed operante, in modo capillare, nel territorio italiano. È una realtà viva e vivificante, come il lievito di cui parla il Vangelo; una presenza significativa, caratterizzata da prossimità alla gente, per coglierne i bisogni profondi nella logica della disponibilità al servizio’. Lo ha detto il Papa ricevendo stamane in Vaticano i Prefetti della Repubblica Italiana. A loro Benedetto XVI ha poi ricordato che la Chiesa ‘rispettosa delle legittime autonomie e competenze, considera suo preciso mandato rivolgersi all’uomo in ogni contesto: nella vita culturale, del lavoro, dei servizi, del tempo libero. Consapevole che tutti dipendiamo da tutti, essa desidera costruire, insieme con gli altri soggetti istituzionali e le varie realtà territoriali, una salda piattaforma di virtù morali, su cui edificare una convivenza a misura d'uomo’. Infine il Pontefice ha ribadito che ‘il ruolo di chi lavora nella pubblica amministrazione non va concepito come qualcosa di impersonale o burocratico, bensì come un aiuto premuroso per i cittadini, esercitato con spirito di servizio’.

mercoledì 12 ottobre 2011

12 ottobre 2011 - Il Papa condanna la strage dei copti egiziani

All’indomani del massacro di numerosi cristiani copti in Egitto Benedetto XVI, al termine dell’Udienza Generale, si è detto ‘profondamente rattristato dagli episodi di violenza, che sono stati commessi’. Dopo aver espresso il dolore per l’accaduto il Papa si è unito al ‘popolo egiziano, lacerato dai tentativi di minare la coesistenza pacifica fra le sue comunità, che è invece essenziale salvaguardare, soprattutto in questo momento di transizione’. ‘Esorto i fedeli – ha concluso - a pregare affinché quella società goda di una vera pace, basata sulla giustizia, sul rispetto della libertà e della dignità di ogni cittadino. Inoltre, sostengo gli sforzi delle autorità egiziane, civili e religiose, in favore di una società nella quale siano rispettati i diritti umani di tutti e, in particolare, delle minoranze, a beneficio dell’unità nazionale’.

domenica 9 ottobre 2011

9 ottobre 2011 - Il Papa: 'Riscoprire la presenza di Dio'

Giunto alla Certosa dei Santi Stefano e Bruno, Benedetto XVI ha osservato che ‘il progresso tecnico, segnatamente nel campo dei trasporti e delle comunicazioni, ha reso la vita dell’uomo più confortevole, ma anche più concitata, a volte convulsa’. Per questo – guardando proprio alla Certosa – l’uomo deve ‘sperimentare invece la Pienezza, la presenza di Dio, della Realtà più reale che ci sia, e che sta oltre la dimensione sensibile. E’ una presenza percepibile in ogni creatura: nell’aria che respiriamo, nella luce che vediamo e che ci scalda’. Rivolgendosi infine ai monaci il Papa ha sottolineato che il loro posto nella Chiesa ‘non è marginale: nessuna vocazione è marginale nel Popolo di Dio: siamo un unico corpo, in cui ogni membro è importante e ha la medesima dignità, ed è inseparabile dal tutto. Anche voi, che vivete in un volontario isolamento, siete in realtà nel cuore della Chiesa, e fate scorrere nelle sue vene il sangue puro della contemplazione e dell’amore di Dio’.

9 ottobre 2011 - Il Papa: 'I cattolici si impegnino in politica'

In visita a Lamezia Terme, in Calabria, Benedetto XVI – dinanzi a 40.000 fedeli – ha presieduto la Messa nella Zona ex Sir. Qui ‘come in tutta la Calabria – ha ammesso il Papa - non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni. Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale; una terra, cioè, dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza’. Il popolo calabrese – ha detto il Pontefice – saprà rispondere a tutto ciò. ‘Sono certo – ha aggiunto Papa Ratzinger - che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore. Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell’altro e di ogni bene pubblico, custodite l’abito nuziale dell’amore; perseverate nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione’. Dal Papa anche un incoraggiamento ai cattolici ad impegnarsi in politica. Auspico – ha concluso Benedetto XVI – ‘una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune’.

venerdì 7 ottobre 2011

7 ottobre 2011 - Il Papa: 'Sostenere la libertà di predicare il Vangelo'

Ricevendo in Vaticano i Vescovi indonesiani in Visita ad Limina, Benedetto XVI ha avuto modo di ribadire che '’la libertà di vivere e predicare il Vangelo non può mai essere data per scontata e deve essere sempre sostenuta giustamente e con pazienza'. 'La libertà religiosa - ha proseguito il Papa - non è neanche il diritto di essere liberi da vincoli esterni. E' il diritto di essere autenticamente e pienamente cattolici, di praticare la fede, di costruire la Chiesa e di contribuire al bene comune, annunciando il Vangelo come buona novella per tutti'. Dal Pontefice anche l’invito ad un fecondo dialogo interreligioso come strumento per la ‘ricerca della pace e della comprensione tra i popoli del mondo’.

mercoledì 5 ottobre 2011

5 ottobre 2011 - Il Papa: 'Non abbandonare il Corno d'Africa'

'Se camminiamo dietro al pastore buono, per quanto difficili, tortuosi o lunghi possano apparire i percorsi della nostra vita, spesso anche desertica, contro il sole del razionalismo cocente dobbiamo essere certi che sono quelli giusti per noi e che il Signore ci guida e ci è sempre vicino'. Parola di Benedetto XVI nel corso dell'Udienza Generale dedicata al Salmo 23. Al termine il Papa ha rivolto un appello in favore delle popolazioni del Corno d'Africa. 'La Comunità internazionale - ha esorttato il Pontefice continui il suo impegno' per quelle popolazioni 'duramente provate', in particolare 'i bambini, che ogni giorno muoiono in quella regione per malattie e mancanza di acqua e di cibo'.

lunedì 3 ottobre 2011

2 ottobre 2011 - Il Papa: 'Dio ci è vicino con gli Angeli'

'Dio ha un progetto per i suoi amici, ma purtroppo la risposta dell’uomo è spesso orientata all’infedeltà, che si traduce in rifiuto. L’orgoglio e l’egoismo impediscono di riconoscere e di accogliere persino il dono più prezioso di Dio: il suo Figlio unigenito'. Così il Papa nel corso dell'Angelus domenicale, commentando il Vangelo odierno. Benedetto XVI ha poi parlato della Festa degli Angeli Custodi. 'Il Signore - ha spiegato - è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità, e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi Angeli. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione'.

25 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La Chiesa non sia mondana'

'Nello sviluppo storico della Chiesa si manifesta' anche la tendenza di 'una Chiesa soddisfatta di se stessa, che si accomoda in questo mondo, è autosufficiente e si adatta ai criteri del mondo. Non di rado dà così all’organizzazione e all’istituzionalizzazione un’importanza maggiore che non alla sua chiamata all’essere aperta verso Dio e ad un aprire il mondo verso il prossimo'. Così Benedetto XVI incontrando a Friburgo i cattolici impegnati nella Chiesa e nella società, ultimo atto ufficiale del suo Viaggio Apostolico in Germania. La Chiesa - ha ribattuto il Papa - 'liberata dai fardelli e dai privilegi materiali e politici, può dedicarsi meglio e in modo veramente cristiano al mondo intero, può essere veramente aperta al mondo'. Spogliata dalla mondanità, ha concluso il Pontefice, la Chiesa 'è capace di comunicare agli uomini – ai sofferenti come a coloro che li aiutano – proprio anche nell’ambito sociale-caritativo, la particolare forza vitale della fede cristiana'.

25 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'No ad una fede di routine'

'Gli agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace; persone che soffrono a causa dei loro peccati e hanno desiderio di un cuore puro, sono più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli di routine, che nella Chiesa vedono ormai soltanto l’apparato, senza che il loro cuore sia toccato da questo, dalla fede'. E' il duro monito del Papa lanciato nel corso della messa celebrata all'aeroporto turistico di Friburgo. Secondo Benedetto XVI la Chiesa tedesca 'supererà le grandi sfide del presente e del futuro e rimarrà lievito nella società, se i sacerdoti, le persone consacrate e i laici credenti in Cristo, in fedeltà alla propria vocazione specifica, collaborano in unità'.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Nella fede non siamo soli'

Anche in Germania Benedetto XVI non ha voluto mancare all'appuntamento con i giovani, incontrandoli alla Veglia di preghiera a Friburgo. 'Intorno a noi - ha detto il Papa - può esserci il buio e l’oscurità, e tuttavia vediamo una luce: una piccola fiamma, minuscola, che è più forte del buio apparentemente tanto potente ed insuperabile. Cristo, che è risorto dai morti, brilla in questo mondo, e lo fa nel modo più chiaro proprio là dove secondo il giudizio umano tutto sembra cupo e privo di speranza. Egli ha vinto la morte – Egli vive – e la fede in Lui penetra come una piccola luce tutto ciò che è buio e minaccioso'. Il credente - ha aggiunto il Pontefice - scorge 'anche nella notte più buia una luce' e vede 'già il chiarore di un nuovo giorno'. Il Papa ha poi ribadito che 'nella fede non siamo soli, siamo anelli della grande catena dei credenti. Nessuno arriva a credere se non è sostenuto dalla fede degli altri e, d’altra parte, con la mia fede contribuisco a confermare gli altri nella loro fede. Ci aiutiamo a vicenda ad essere esempi gli uni per gli altri, condividiamo con gli altri ciò che è nostro, i nostri pensieri, le nostre azioni, il nostro affetto. E ci aiutiamo a vicenda ad orientarci, ad individuare il nostro posto nella società'. Nella sua omelia Benedetto XVI ha sottolineato poi come Cristo non sia interessato al numero delle nostre caduto 'bensì a quante volte noi, con il suo aiuto, ci rialziamo'. Egli - ha concluso - 'non esige azioni straordinarie, ma vuole che la sua luce splenda in voi. Non vi chiama perché siete buoni e perfetti, ma perché Egli è buono e vuole rendervi suoi amici. Sì, voi siete la luce del mondo, perché Gesù è la vostra luce'.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania, nuovo affondo contro il relativismo

'Viviamo in un tempo caratterizzato, in gran parte, da un relativismo subliminale che penetra tutti gli ambiti della vita. A volte, questo relativismo diventa battagliero, rivolgendosi contro persone che dicono di sapere dove si trova la verità o il senso della vita'. Lo ha detto il Papa incontrando a Friburgo i membri del Consiglio del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi. Il relativismo - ha proseguito Benedetto XVI - esercita 'sempre di più un influsso sulle relazioni umane e sulla società. Ciò trova espressione anche nell’incostanza e nella discontinuità di tante persone e in un eccessivo individualismoalle persone alle quali manca l’esperienza della bontà di Dio'. Costoro - ha concluso il Pontefice - 'hanno bisogno di luoghi, dove possano parlare della loro nostalgia interiore. E qui siamo chiamati a cercare nuove vie dell’evangelizzazione'.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'I cristiani difendano vita e famiglia'

Trasferitosi a Friburgo, il Papa ha incontrato i rappresentanti delle Chiese Ortodosse presenti in Germania. ‘Nell’attuale tendenza del nostro tempo – ha esordito Benedetto XVI - in cui non poche persone vogliono, per così dire, liberare la vita pubblica da Dio, le Chiese cristiane in Germania sulla base della fede nell’unico Dio e Padre di tutti gli uomini, camminano insieme sulla via di una testimonianza pacifica per la comprensione e per la comunione tra i popoli’. Impegno dei cristiani – ha proseguito il Pontefice – è ‘opporsi decisamente ad ogni intervento manipolatore e selettivo nei confronti della vita umana’. Necessario inoltre ‘proteggere l’integrità e la singolarità del matrimonio tra un uomo e una donna da ogni interpretazione sbagliata’. ‘Qui l’impegno comune dei cristiani – ha concluso Papa Ratzinger - dà un contributo prezioso per l’edificazione di una società che può avere un futuro, nella quale si porta il dovuto rispetto alla persona umana’.

24 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La fede è credere insieme'

Nazismo e comunismo sono state per i cristiani una ‘pioggia acida’. Lo ha denunciato il Papa nell’omelia pronunciata nella messa alla Domplatz di Erfurt. ‘Tante conseguenze tardive di quel tempo – ha spiegato Benedetto XVI – sono ancora da smaltire, soprattutto nell’ambito intellettuale e in quello religioso’. Molte persone che vivono nella ex DDR – ha aggiunto il Pontefice – sono lontane ‘dalla fede in Cristo e dalla comunione della Chiesa’. ‘Gli ultimi due decenni, però – ha ribattuto Papa Ratzinger - presentano anche esperienze positive: un orizzonte più ampio, uno scambio al di là delle frontiere, una fiduciosa certezza che Dio non ci abbandona e ci conduce per vie nuove. Dove c’è Dio, là c’è futuro’. Benedetto XVI ha poi ripetuto che ‘la fede è sempre anche essenzialmente un credere insieme con gli altri. Nessuno può credere da solo’. ‘Soltanto nella grande comunione dei fedeli di ogni tempo che hanno trovato Cristo e che sono stati trovati da Lui – ha concluso - posso credere. Il fatto di poter credere lo devo innanzitutto a Dio che si rivolge a me e, per così dire, accende la mia fede. Ma molto concretamente devo la mia fede a coloro che mi sono vicini e che hanno creduto prima di me e credono insieme con me’.

domenica 2 ottobre 2011

23 settembre 2011 - Pedofilia, il Papa incontra alcune vittime

Come già accaduto negli Stati Uniti, in Australia, a Malta ed in Gran Bretagna Benedetto XVI ha incontrato un gruppi di vittime dei preti pedofili. Secondo quanto comunicato dalla Sala Stampa della Santa Sede ‘commosso e fortemente scosso dalla sofferenza delle vittime, il Santo Padre ha espresso la sua profonda compassione e il suo profondo rammarico per tutto ciò che è stato commesso nei loro confronti e delle loro famiglie. Ha assicurato i presenti che a quanti hanno responsabilità nella Chiesa sta molto a cuore affrontare accuratamente tutti i crimini di abuso ed essi si impegnano a promuovere misure efficaci per la tutela di bambini e giovani’. ‘Papa Benedetto XVI – conclude la nota vaticana - è vicino alle vittime e manifesta la propria speranza che Dio misericordioso, Creatore e Redentore di tutti gli uomini, voglia sanare le ferite delle persone abusate e donare loro pace interiore’.

23 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La fede è il fondamento della vita'

‘L’unità fondamentale consiste nel fatto che crediamo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. Che lo professiamo quale Dio trinitario – Padre, Figlio e Spirito Santo. L’unità suprema non è solitudine di una monade, ma unità attraverso l’amore. Crediamo in Dio – nel Dio concreto. Crediamo nel fatto che Dio ci ha parlato e si è fatto uno di noi’. Lo ha detto il Papa ne corso della celebrazione ecumenica con la Chiesa Evangelica in Germania ad Erfurt. ‘Testimoniare questo Dio vivente – ha sottolineato Benedetto XVI - è il nostro comune compito nel momento attuale. Il nostro primo servizio ecumenico in questo tempo deve essere di testimoniare insieme la presenza del Dio vivente e con ciò dare al mondo la risposta di cui ha bisogno’. Riferendosi alla società contemporanea il Pontefice ha parlato di un’epoca ‘in cui i criteri dell’essere uomini sono diventati incerti. L’etica viene sostituita con il calcolo delle conseguenze. Di fronte a ciò noi come cristiani dobbiamo difendere la dignità inviolabile dell’uomo, dal concepimento fino alla morte – nelle questioni della diagnosi pre-impiantatoria fino all’eutanasia’. La fede – ha ancora spiegato Papa Benedetto – ‘non si basa su una ponderazione dei nostri vantaggi e svantaggi. Una fede autocostruita è priva di valore. La fede non è una cosa che noi escogitiamo e concordiamo. È il fondamento su cui viviamo. L’unità cresce non mediante la ponderazione di vantaggi e svantaggi, bensì solo attraverso un sempre più profondo penetrare nella fede mediante il pensiero e la vita’.

23 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Non annacquare la fede'

Nel convento di Erfurt in cui lavorò Martin Lutero, Benedetto XVI ha incontrato i rappresentanti del Consiglio della Chiesa Evangelica Tedesca. ‘il male non è un’inezia. Esso – ha detto il Papa - non potrebbe essere così potente se noi mettessimo Dio veramente al centro della nostra vita’. Ricordando la domanda di Lutero che si chiedevo quale fosse la posizione di Dio nei confronti dell’uomo, il Pontefice ha osservato che tale domanda ‘deve diventare di nuovo, e certamente in forma nuova, anche la nostra domanda, non accademica, ma concreta. Penso che questo sia il primo appello che dovremmo sentire nell’incontro con Martin Lutero’. Parlando poi di ecumenismo, Benedetto XVI ha ribadito quanto sia necessario di fronte alla secolarizzazione non perdere ‘quasi inavvertitamente le grandi cose che abbiamo in comune, che di per sé ci rendono cristiani e che ci sono restate come dono e compito’. Il Papa ha espresso nuovamente la sua preoccupazione per la crescente secolarizzazione pertanto – ha suggerito – ‘la fede deve essere ripensata e soprattutto rivissuta oggi in modo nuovo per diventare una cosa che appartiene al presente. Ma non è l’annacquamento della fede che aiuta, bensì solo il viverla interamente nel nostro oggi. Questo è un compito ecumenico centrale nel quale dobbiamo aiutarci a vicenda: a credere in modo più profondo e più vivo’.

23 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'La religione non è un fatto privato'

Incontrando a Berlino i rappresentanti delle Comunità Islamiche tedesche il Papa ha voluto ribadire l’impegno della Chiesa Cattolica affinchè ‘venga dato il giusto riconoscimento alla dimensione pubblica dell’appartenenza religiosa’. ‘Si tratta – ha precisato Benedetto XVI - di un’esigenza che non diventa irrilevante nel contesto di una società maggiormente pluralista. In ciò va fatta attenzione che il rispetto verso l’altro sia sempre mantenuto. Questo rispetto reciproco cresce solo sulla base dell’intesa su alcuni valori inalienabili, propri della natura umana, soprattutto l’inviolabile dignità di ogni persona in quanto creatura di Dio penso che sia possibile una collaborazione feconda tra cristiani e musulmani’. Così facendo – ha aggiunto il Pontefice – ‘contribuiamo alla costruzione di una società che, sotto molti aspetti, sarà diversa da ciò che abbiamo portato con noi dal passato’. Come credenti – ha concluso Papa Ratzinger –‘possiamo dare una testimonianza importante in molti settori cruciali della vita sociale. Penso, ad esempio, alla tutela della famiglia fondata sul matrimonio, al rispetto della vita in ogni fase del suo naturale decorso o alla promozione di una più ampia giustizia sociale’.

venerdì 30 settembre 2011

22 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Chi crede ha un futuro'

‘Alcuni guardano la Chiesa fermandosi al suo aspetto esteriore. Allora la Chiesa appare solo come una delle tante organizzazioni in una società democratica, secondo le cui norme e leggi, poi, deve essere giudicata e trattata anche una figura così difficile da comprendere come la Chiesa. Se poi si aggiunge ancora l'esperienza dolorosa che nella Chiesa ci sono pesci buoni e cattivi, grano e zizzania, e se lo sguardo resta fisso sulle cose negative, allora non si schiude più il mistero grande e bello della Chiesa’. Lo ha detto il Papa nell’omelia pronunciata nel corso della messa all’Olympiastadion di Berlino. Guardando alla Chiesa solo dal punto di vista esteriore dunque – ha spiegato Benedetto XVI – ‘insoddisfazione e malcontento vanno diffondendosi, se non si vedono realizzate le proprie idee superficiali ed erronee di Chiesa e i propri sogni di Chiesa’. Al contrario – ha aggiunto il Pontefice – ‘rimanere in Cristo significa rimanere anche nella Chiesa. L’intera comunità dei credenti è saldamente compaginata in Cristo, la vite. In Cristo, tutti noi siamo uniti insieme. In questa comunità Egli ci sostiene e, allo stesso tempo, tutti i membri si sostengono a vicenda. Insieme resistiamo alle tempeste e offriamo protezione gli uni agli altri. Noi non crediamo da soli, crediamo con tutta la Chiesa di ogni luogo e di ogni tempo, con la Chiesa che è in Cielo e sulla terra’. Solo con la Chiesa ed in essa – ha concluso Papa Ratzinger – ‘possiamo annunciare a tutti gli uomini che Cristo è la fonte della vita, che Egli è presente, che Egli è la grande realtà che cerchiamo e a cui aneliamo. Egli dona se stesso e così ci dona Dio, la felicità, l’amore. Chi crede in Cristo, ha un futuro. Perché Dio non vuole ciò che è arido, morto, artificiale, che alla fine è gettato via, ma vuole ciò che è fecondo e vivo, la vita in abbondanza, e Lui ci dà la vita in abbondanza’.

22 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Chiesa vicina agli Ebrei'

Prima di lasciare il Bundestag Benedetto XVI ha incontrato i rappresentanti della Comunità Ebraica di Berlino. ‘Il regime di terrore del nazionalsocialismo – ha ricordato il Papa - si fondava su un mito razzista, di cui faceva parte il rifiuto del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, del Dio di Gesù Cristo e delle persone credenti in Lui. L’onnipotente Adolf Hitler, era questo un idolo pagano, che voleva porsi come sostituto del Dio biblico, Creatore e Padre di tutti gli uomini. Con il rifiuto del rispetto per questo Dio unico si perde sempre anche il rispetto per la dignità dell’uomo. Di che cosa sia capace l’uomo che rifiuta Dio e quale volto possa assumere un popolo nel no a tale Dio, l’hanno rivelato le orribili immagini provenienti dai campi di concentramento alla fine della guerra’. Il Pontefice ha anche espresso gratitudine per il ‘dialogo tra la Chiesa cattolica e l’Ebraismo, un dialogo che si sta approfondendo’. ‘La Chiesa – ha concluso - sente una grande vicinanza al Popolo ebraico’.

giovedì 29 settembre 2011

22 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Il politico combatta l'ingiustizia'

Storica visita di Benedetto XVI, Papa tedesco, al Bundestag. Qui il Pontefice ha ricordato l’esperienza del nazismo, periodo nel quale i tedeschi hanno ‘sperimentato il separarsi del potere dal diritto, il porsi del potere contro il diritto, il suo calpestare il diritto, così che lo Stato era diventato lo strumento per la distruzione del diritto – era diventato una banda di briganti molto ben organizzata, che poteva minacciare il mondo intero e spingerlo sull’orlo del precipizio. Servire il diritto e combattere il dominio dell’ingiustizia è e rimane il compito fondamentale del politico’. ‘I combattenti della resistenza – ha aggiunto il Papa - hanno agito contro il regime nazista e contro altri regimi totalitari, rendendo così un servizio al diritto e all’intera umanità’. Dal Pontefice anche un pensiero al movimento ecologista la cui comparsa ‘è stata e rimane un grido che anela all'aria fresca, un grido che non si può ignorare né accantonare’.

22 settembre 2011 - Il Papa in Germania: 'Verso la religione c'è indifferenza'

Primo impegno ufficiale in terra tedesca per il Papa è la cerimonia di benvenuto al Castello di Bellevue, a Berlino, dove ha incontrato il Presidente Federale Wulff. ‘Nei confronti della religione – ha osservato Benedetto XVI - vediamo una crescente indifferenza nella società che, nelle sue decisioni, ritiene la questione della verità piuttosto come un ostacolo, e dà invece la priorità alle considerazioni utilitaristiche’. E’ necessaria tuttavia – ha aggiunto il Pontefice – ‘una base vincolante per la nostra convivenza, altrimenti ognuno vive solo seguendo il proprio individualismo. La religione è uno di questi fondamenti per una convivenza riuscita’. Secondo Papa Ratzinger, infine, ‘la libertà ha bisogno di un legame originario ad un’istanza superiore. Il fatto che ci sono valori che non sono assolutamente manipolabili, è la vera garanzia della nostra libertà’.

22 settembre 2011 - Pedofilia, il Papa: 'Capisco chi lascia la Chiesa'

‘Io posso capire che, alla luce di tali informazioni, soprattutto se si tratta di persone vicine, uno dice: Questa non è più la mia Chiesa. La Chiesa era per me forza di umanizzazione e di moralizzazione. Se rappresentanti della Chiesa fanno il contrario, non posso più vivere con questa Chiesa’. E’ l’amara constatazione del Papa riferendosi allo scandalo della pedofilia, nel corso dell’incontro con i giornalisti a bordo del volo che lo sta portando in Germania, meta del suo 21/mo Viaggio Apostolico internazionale. In merito alle annunciate contestazioni contro la sua visita, Benedetto XVI ha commentato che ‘è una cosa normale che in una società libera e in un tempo secolarizzato ci siano opposizioni contro una visita del Papa. E’ anche giusto che si esprima - rispetto tutti quanti – che esprimano questa loro contrarietà: fa parte della nostra libertà e dobbiamo prendere atto che il secolarismo e anche l’opposizione proprio al cattolicesimo nelle nostre società è forte. E quando si manifestano queste opposizioni in modo civile, non c’è nulla da dire contro. Dall’altra parte è anche vero che c’è tanta aspettativa e tanto amore per il Papa’.

martedì 27 settembre 2011

21 settembre 2011 - Mons. Versaldi agli Affari Economici della Santa Sede

Benedetto XVI ha proceduto alla nomina del nuovo Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. Accogliendo le dimissioni, per raggiunti limiti di età, presentate dal Cardinale Velasio De Paolis, il Papa ha chiamato come successore del porporato Mons. Giuseppe Versaldi, fino ad oggi Vescovo di Alessandria.

18 settembre 2011 - Il Papa: 'Dio torni nel nostro orizzonte'

A pochi giorni dal suo Viaggio Apostolico in Germania Benedetto XVI ha registrato un videomessaggio per la televisione ARD in cui ha voluto precisare che questa visita ‘non è turismo religioso, e meno ancora uno show. Di che cosa si tratta, lo dice il motto di questi giorni: Dove c’è Dio, là c’è futuro. Dovrebbe trattarsi del fatto che Dio torni nel nostro orizzonte, questo Dio così spesso totalmente assente, del quale però abbiamo tanto bisogno’. Il Papa ha poi spiegato che non potendo toccare Dio con mano è necessario ‘sviluppare la capacità di percezione di Dio, capacità che esiste in noi. Possiamo intuire qualcosa della grandezza di Dio nella grandezza del cosmo. Possiamo utilizzare il mondo attraverso la tecnica, perché esso è costruito in maniera razionale. Nella grande razionalità del mondo possiamo intuire lo spirito creatore dal quale esso proviene, e nella bellezza della creazione possiamo intuire qualcosa della bellezza, della grandezza e anche della bontà di Dio’.

11 settembre 2011 - Il Papa: 'L'indissolubilità del matrimonio è un dono'

Prima di lasciare Ancona Benedetto XVI ha voluto intrattenersi con i giovani fidanzati in Piazza del Plebiscito. 'La difficoltà di trovare un lavoro stabile - ha osservato il Papa - stende un velo di incertezza sull’avvenire. Questa condizione contribuisce a rimandare l’assunzione di decisioni definitive, e incide in modo negativo sulla crescita della società, che non riesce a valorizzare appieno la ricchezza di energie, di competenze e di creatività della vostra generazione'. Di fronte ad una situazione simile - ha proseguito il Pontefice - c'è la tentazione di 'muoversi in maniera individuale e autonoma, spesso nel solo perimetro del presente. La frammentazione del tessuto comunitario si riflette in un relativismo che intacca i valori essenziali; la consonanza di sensazioni, di stati d’animo e di emozioni sembra più importante della condivisione di un progetto di vita. Anche le scelte di fondo allora diventano fragili, esposte ad una perenne revocabilità, che spesso viene ritenuta espressione di libertà, mentre ne segnala piuttosto la carenza'. Papa Benedetto ha poi ricordato ai fidanzati di dire no alla banalizzazione della sessualità invitandoli a non avere paura. 'Non perdete mai la speranza - è stata l'esortazione del Papa - abbiate coraggio, anche nelle difficoltà, rimanendo saldi nella fede. Siate certi che, in ogni circostanza, siete amati e custoditi dall’amore di Dio, che è la nostra forza. Dio è buono'. Il matrimonio - ha concluso Benedetto XVI - è la scelta della 'indissolubilità'. Questa 'prima che una condizione, è un dono che va desiderato, chiesto e vissuto, oltre ogni mutevole situazione umana. E non pensate, secondo una mentalità diffusa, che la convivenza sia garanzia per il futuro. Bruciare le tappe finisce per bruciare l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni.

11 settembre 2011 - Il Papa: 'Senza Dio pietre al posto del pane!'

Giunto ad Ancona per la conclusione del del 25.mo Congresso Eucaristico Nazionale, Benedetto XVI ha presieduto la messa al Cantiere Navale della città marchigiana. Qui il Papa ha usato parole nette per condannare le ideologie del passato, ed in un certo senso anche quelle dell'oggi. 'Dopo aver messo da parte Dio, o averlo tollerato come una scelta privata che non deve interferire con la vita pubblica - ha osservato il Pontefice - certe ideologie hanno puntato a organizzare la società con la forza del potere e dell’economia. La storia ci dimostra, drammaticamente, come l’obiettivo di assicurare a tutti sviluppo, benessere materiale e pace prescindendo da Dio e dalla sua rivelazione si sia risolto in un dare agli uomini pietre al posto del pane'. E' necessario dunque secondo Papa Ratzinger 'recuperare e riaffermare il primato di Dio' ripartendo 'dall’Eucaristia: qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui Egli si fa forza nel cammino spesso difficile, qui si fa presenza amica che trasforma'. L'Eucarestia - ha aggiunto Benedetto XVI - 'ci strappa dal nostro individualismo; ci unisce intimamente ai fratelli in quel mistero di comunione che è la Chiesa. Una spiritualità eucaristica è vero antidoto all’individualismo e all’egoismo che spesso caratterizzano la vita quotidiana, porta alla riscoperta della gratuità, della centralità delle relazioni, a partire dalla famiglia, con particolare attenzione a lenire le ferite di quelle disgregate'. Secondo il Papa, infine, 'una spiritualità eucaristica è via per restituire dignità ai giorni dell’uomo e quindi al suo lavoro, nella ricerca della sua conciliazione con i tempi della festa e della famiglia e nell’impegno a superare l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione. Una spiritualità eucaristica ci aiuterà anche ad accostare le diverse forme di fragilità umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimità, accoglienza e aiuto'.

lunedì 26 settembre 2011

10 settembre 2011 - Il Papa ricorda l'11/9

In occasione del decimo anniversario degli attentati terroristici dell’11 settembre, Benedetto XVI ha inviato un messaggio all’Arcivescovo di New York Mons. Timothy Dolan. ‘La tragedia di quel giorno – ha scritto il Papa - è resa ancor più grave dalla rivendicazione dei suoi autori di agire in nome di Dio. Ancora una volta, bisogna affermare senza equivoci che nessuna circostanza può mai giustificare atti di terrorismo. Ogni vita umana è preziosa allo sguardo di Dio e non bisognerebbe lesinare alcuno sforzo nel tentativo di promuovere nel mondo un rispetto autentico per i diritti inalienabili e la dignità degli individui e dei popoli ovunque’. ‘Prego con fervore – ha concluso il Pontefice - affinché un fermo impegno per la giustizia e per una cultura globale di solidarietà aiuti a liberare il mondo dal rancore che così spesso scatena atti di violenza e crei le condizioni per una pace e una prosperità maggiori, offrendo un futuro più luminoso e più sicuro’.

9 settembre 2011 - Il Papa torna ad attaccare il relativismo

Ricevendo il nuovo Ambasciatore di Gran Bretagna presso la Santa Sede, Benedetto XVI ha potuto ricordare che ‘quando le politiche non presumono né promuovono valori oggettivi, il conseguente relativismo morale, invece di condurre a una società libera, equa, giusta e compassionevole, tende a produrre frustrazione, disperazione, egoismo e disprezzo per la vita e per la libertà degli altri’. Secondo il Papa dunque ‘chi prende le decisioni politiche fa bene a cercare urgentemente nuove modalità per sostenere l’eccellenza nell’educazione, per promuovere opportunità sociali e mobilità economica, per studiare modi per favorire l’occupazione di lungo periodo e diffondere ricchezza in maniera molto più equa e ampia nella società. Inoltre, la promozione attiva dei valori essenziali di una società sana, attraverso la difesa della vita e della famiglia, la sana educazione morale dei giovani e una fraterna sollecitudine per i poveri e i deboli, contribuirà di certo a ricreare un senso positivo del proprio dovere, nella carità, verso gli amici e verso gli estranei nella comunità locale’. Dal Pontefice anche l’invito alla promozione di uno ‘sviluppo sostenibile delle popolazioni più povere del mondo attraverso un’assistenza ben mirata’. Ciò – ha spiegato Papa Ratzinger - ‘resta un obiettivo valido poiché le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo sono nostri fratelli e sorelle, di pari dignità e valore e meritevoli del nostro rispetto in ogni modo, e tale assistenza dovrebbe sempre mirare a migliorare le loro esistenze e le loro prospettive economiche’.

3 settembre 2011 - Mons. Bertello va al Governatorato

Cambio della Guardia al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Il Papa ha accettato infatti le dimissioni del Cardinale Giovanni Lajolo, per raggiunti limiti di età, dall’incarico di Presidente del suddetto organismo e della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Benedetto XVI ha chiamato a succedergli – a partire dal 1 ottobre – Mons. Giuseppe Bertello, fino ad oggi Nunzio Apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino.

31 agosto 2011 - Il Papa: 'L'arte è un mezzo per pregare'

‘L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto’. Lo ha detto Benedetto XVI nel corso dell’Udienza Generale dedicata all’arte come strumento di preghiera. Il Papa ha auspicato che ‘la visita ai luoghi d’arte, non sia solo occasione di arricchimento culturale - anche questo - ma soprattutto possa diventare un momento di grazia, di stimolo per rafforzare il nostro legame e il nostro dialogo con il Signore, per fermarsi a contemplare - nel passaggio dalla semplice realtà esteriore alla realtà più profonda che esprime - il raggio di bellezza che ci colpisce, che quasi ci "ferisce" nell’intimo e ci invita a salire verso Dio’.

domenica 25 settembre 2011

24 agosto 2011 - Il Papa: 'GMG stupenda manifestazione di fede'

‘L’incontro di Madrid è stato una stupenda manifestazione di fede per la Spagna e per il mondo prima di tutti. Per la moltitudine di giovani, provenienti da ogni angolo della terra, è stata un’occasione speciale per riflettere, dialogare, scambiarsi positive esperienze e, soprattutto, pregare insieme e rinnovare l’impegno di radicare la propria vita in Cristo, Amico fedele’. Lo ha detto il Papa nel corso dell’Udienza Generale, nella quale ha ripercorso il Viaggio Apostolico in Spagna per la Giornata Mondiale della Gioventù. Benedetto XVI ha poi espresso la certezza che i giovani ‘che sono tornati alle loro case e ritornano con il fermo proposito di essere lievito nella massa, portando la speranza che nasce dalla fede. Da parte mia continuo ad accompagnarli con la preghiera, affinché rimangano fedeli agli impegni assunti’.

21 agosto 2011 - GMG. Il Papa ringrazia i giovani

A conclusione del Viaggio Apostolico in Spagna in occasione della GMG Benedetto XVI si è congedato all’aeroporto internazionale "Barajas" di Madrid. Qui il Papa ha ricordato che ‘la Spagna è una grande Nazione che, in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa, sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica. Lo ha manifestato ancora una volta in questi giorni, dispiegando la sua capacità tecnica e umana in una impresa così rilevante e ricca di futuro come è quella di favorire che la gioventù affondi le sue radici in Gesù Cristo, il Salvatore’. Il Pontefice ha poi ringraziato i giovani ‘per la loro partecipazione gioiosa, entusiasta ed intensa. A loro dico: grazie e complimenti per la testimonianza che avete dato a Madrid e nelle altre città spagnole dove siete stati. Vi invito adesso a diffondere in ogni angolo del mondo la gioiosa e profonda esperienza di fede vissuta in questo nobile Paese’. La GMG – ha concluso il Papa – è stata la prova di ‘come la grazia di Cristo faccia crollare i muri ed elimini le frontiere che il peccato innalza tra i popoli e le generazioni, per fare di tutti gli uomini una sola famiglia che si riconosce unita nell’unico Padre comune’.

21 agosto 2011 - GMG. Il Papa ai giovani: 'Non si può seguire Cristo senza la Chiesa'

‘La fede non è frutto dello sforzo umano, della sua ragione, bensì è un dono di Dio, la fede deve consolidarsi e crescere, farsi più profonda e matura, nella misura in cui si intensifica e rafforza la relazione con Gesù, la intimità con Lui’. Lo ha detto il Papa presiedendo la messa all’aeroporto "Cuatro Vientos" di Madrid per la conclusione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù davanti a migliaia di ragazzi ai quali ha voluto ribadire che ‘non è possibile separare Cristo dalla Chiesa, come non si può separare la testa dal corpo. La Chiesa non vive di se stessa, bensì del Signore. Egli è presente in mezzo ad essa, e le dà vita, alimento e forza’. ‘Seguire Gesù nella fede – ha aggiunto il Pontefice - è camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare per conto suo o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui’. Rivolgendosi ancora ai giovani Benedetto XVI ha osservato che la presenza di tanti ragazzi alla GMG è una ‘meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’. Al termine della messa il Papa ha annunciato che la prossima GMG si svolgerà nel 2013 a Rio de Janeiro.

sabato 24 settembre 2011

20 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'Giovani, non abbiate paura del futuro!'

Tra i momenti clou di ogni GMG Benedetto XVI ha partecipato alla veglia di preghiera con i giovani della GMG all’aeroporto "Cuatro Vientos" di Madrid, interrotta da un violento nubifragio. Alle migliaia di ragazzi che lo ascoltavano il Papa ha ribadito che ‘non siamo frutto del caso o dell’irrazionalità, ma all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio. Rimanere nel suo amore significa quindi vivere radicati nella fede, perché la fede non è la semplice accettazione di alcune verità astratte, bensì una relazione intima con Cristo che ci porta ad aprire il nostro cuore a questo mistero di amore e a vivere come persone che si riconoscono amate da Dio’. I giovani – ha aggiunto il Pontefice – non devono vedere nella fede qualcosa che si oppone agli ideali più alti, anzi ‘oggi, in cui la cultura relativista dominante rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l’aspirazione più alta dello spirito umano, dobbiamo proporre con coraggio e umiltà il valore universale di Cristo, come salvatore di tutti gli uomini e fonte di speranza per la nostra vita’. Poi un appello: ‘Cari amici, che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza’. E ai ragazzi intenzionati a sposarsi il Papa ha ricordato che il matrimonio ‘è un orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso. Un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficoltà, e che si caratterizza per un dono della totalità della persona. Per questo, riconoscere la bellezza e la bontà del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedeltà e indissolubilità, come pure di apertura al dono divino della vita, è quello adeguato alla grandezza e dignità dell’amore matrimoniale’.

20 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'Una società che non accetta i sofferenti è disumana'

Visitando la Fondazione "Instituto San José" di Madrid che si occupa di giovani diversamente abili, il Papa ha ricordato citando l’Enciclica Spe Salvi che ‘una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la com-passione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente, è una società crudele e disumana’. Riferendosi a coloro che aiutano i ragazzi meno fortunati Benedetto XVI ha spiegato che la loro ‘vita e dedizione proclamano la grandezza alla quale è chiamato l’uomo: avere compassione e accompagnare per amore chi soffre, come ha fatto Dio’. ‘La nostra società, nella quale troppo spesso si pone in dubbio la dignità inestimabile della vita, di ogni vita – ha concluso Papa Benedetto - necessita di voi: voi contribuite decisamente a edificare la civiltà dell’amore. Ancora di più, siete protagonisti di questa civilizzazione. E come figli della Chiesa offrite al Signore le vostre vite, con le sue pene e le sue gioie, collaborando con Lui ed entrando così a far parte in qualche modo del tesoro di compassione di cui il genere umano ha bisogno’.

20 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'Il sacerdozio è una sfida'

‘Ogni epoca ha i suoi problemi, ma Dio offre in ogni tempo la grazia opportuna per farsene carico e superarli con amore e realismo. Per questo, in ogni circostanza in cui si trovi, e per quanto dura essa sia, il sacerdote deve portare frutto in ogni ambito di opere buone, custodendo, a tale scopo, sempre vive nel proprio cuore le parole del giorno dell’ordinazione, quelle con le quali lo si esortava a configurare la propria vita al mistero della croce del Signore’. Lo ha detto il Papa nell’omelia pronunciata in occasione della messa con i seminaristi nella Cattedrale di Santa María La Real de la Almudena di Madrid. Il sacerdozio – ha spiegato Benedetto XVI – è una sfida che va affrontata ‘senza complessi, né mediocrità, anzi come un modo significativo di realizzare la vita umana nella gratuità e nel servizio, quali testimoni di Dio fatto uomo, messaggeri dell’altissima dignità della persona umana e, di conseguenza, suoi incondizionati difensori’. ‘Sostenuti dal suo amore – ha concluso il Pontefice - non lasciatevi intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio e nel quale il potere, il possedere o il piacere sono spesso i principali criteri sui quali si regge l’esistenza. Può darsi che vi disprezzino, come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano gli idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano’.

19 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'La croce è stata un atto d'amore'

‘La passione di Cristo ci sospinge a caricare sulle nostre spalle la sofferenza del mondo, con la certezza che Dio non è qualcuno di distante o lontano dall’uomo e dalle sue vicissitudini. Al contrario, egli si fece uno di noi per poter com-patire con l'uomo, in modo molto reale, in carne e sangue... Da lì in ogni sofferenza umana è entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da lì si diffonde in ogni sofferenza la con-solatio, la consolazione dell'amore partecipe di Dio e così sorge la stella della speranza’. Lo ha detto il Papa presiedendo la Via Crucis con i giovani nella Plaza de Cibeles, a Madrid. ‘La croce – ha sostenuto Benedetto XVI - non fu l’esito di un insuccesso, bensì il modo di manifestare l’offerta di amore che giunge sino alla donazione più smisurata della propria vita’. Nella croce – ha concluso Papa Ratzinger – ‘riconosciamo l’icona dell’amore supremo, dove impariamo ad amare ciò che Dio ama e come Egli lo fa: questa è la Buona Novella che ridona la speranza al mondo’.

19 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'Trasmettere la verità'

Nella Basilica di San Lorenzo di El Escorial Benedetto XVI ha avuto modo di incontrare i giovani docenti delle università spagnole. ‘Quando la sola utilità e il pragmatismo immediato si ergono a criterio principale – ha ammonito il Papa - le perdite possono essere drammatiche: dagli abusi di una scienza senza limiti, ben oltre se stessa, fino al totalitarismo politico che si ravviva facilmente quando si elimina qualsiasi riferimento superiore al semplice calcolo di potere. Al contrario, l’idea genuina di università è precisamente quello che ci preserva da tale visione riduzionista e distorta dell’umano’. Il Pontefice ha poi sottolineato che ‘la gioventù è tempo privilegiato per la ricerca e l’incontro con la verità. Come già disse Platone: «Cerca la verità mentre sei giovane, perché se non lo farai, poi ti scapperà dalle mani». Questa alta aspirazione è la più preziosa che potete trasmettere in modo personale e vitale ai vostri studenti, e non semplicemente alcune tecniche strumentali ed anonime, o alcuni freddi dati, usati solo in modo funzionale’.

19 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'Negando la fede si nega la propria identità'

Giunto al Complesso monumentale di El Escorial Benedetto XVI ha incontrato le giovani religiose alle quali ha ricordato che ‘l’incontro personale con Cristo deve esser testimoniato con tutta la forza trasformante nelle vostre vite; e possiede oggi una speciale rilevanza, quando si constata una sorta di «eclissi di Dio», una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria identità profonda. Davanti al relativismo e alla mediocrità, sorge il bisogno di questa radicalità, che testimonia la consacrazione come un appartenere a Dio, sommamente amato’. ‘Dalla vita contemplativa fino ai diversi cammini della vita apostolica, nei solchi della quale germina il seme evangelico nell’educazione dei bambini e dei giovani, nella cura degli infermi e degli anziani, nell’accompagnamento delle famiglie, nell’impegno a favore della vita, nella testimonianza alla verità, nell’annuncio della pace e della carità, nell’impegno missionario e nella nuova evangelizzazione, e in tanti altri campi dell’apostolato ecclesiale’ – ha spiegato il Papa – si esprime ‘la radicalità evangelica’.

18 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'Giovani, cercate la verità!'

Partecipando alla festa di accoglienza alla Plaza de Independencia di Madrid il Papa ha invitato i giovani a cercare ‘soprattutto la verità, che non è un’idea, un’ideologia o uno slogan, ma una Persona, il Cristo, Dio stesso venuto tra gli uomini!’. La Sua Parola – ha aggiunto Benedetto XVI ‘penetri e possa creare radici nei vostri cuori, e su di essa edificate la vostra vita. Saldi nella fede, sarete un anello della grande catena dei fedeli. Non si può credere senza essere aiutati dalla fede degli altri, e con la mia fede contribuisco anche ad aiutare gli altri nella fede. La Chiesa ha bisogno di voi e voi avete bisogno della Chiesa’.

venerdì 23 settembre 2011

18 agosto 2011 - GMG. Il Papa: 'Giovani, non vergognatevi di Dio'

Atterrato a Madrid per presiedere la Giornata Mondiale della Gioventù, Benedetto XVI è stato accolto da Re Juan Carlos e dalla Regina Sofia. 'Sono qui - ha esordito il Papa - per incontrarmi con migliaia di giovani di tutto il mondo, cattolici, interessati a Cristo o in cerca della verità che dà un senso genuino alla propria esistenza. Giungo come Successore di Pietro per confermare tutti nella fede, vivendo alcuni giorni di intensa attività pastorale per annunciare che Gesù Cristo è la Via, la Verità e la Vita; per dare impulso all’impegno di costruire il Regno di Dio nel mondo, tra noi; per esortare i giovani a incontrarsi personalmente con Cristo Amico e così, radicati nella sua Persona, convertirsi in suoi fedeli discepoli e coraggiosi testimoni'. Il Pontefice ha poi spiegato il significato della GMG che vuole portare 'un messaggio di speranza, come una brezza di aria pura e giovanile, con soffio rinnovatore che ci riempie di fiducia di fronte al domani della Chiesa e del mondo'. Concludendo il suo discorso Papa Benedetto si è rivolto direttamente ai giovani. 'Niente e nessuno - ha detto - vi tolga la pace; non vergognatevi del Signore. Egli non ha avuto riserve nel farsi uno come noi e sperimentare le nostre angustie per portarle a Dio, e così ci ha salvato'.

18 agosto 2011 - Il Papa: 'GMG sono una cascata di luce'

A bordo del volo che lo ha portato a Madrid per la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù, Benedetto XVI ha voluto come da tradizione incontrare i giornalisti. 'Direi che queste GMG - ha osservato il Papa - sono un segnale, una cascata di luce; danno visibilità alla fede, visibilità alla presenza di Dio nel mondo e creano così il coraggio di essere credenti. Spesso i credenti si sentono isolati in questo mondo, quasi perduti. Qui, vedono che non sono soli, che c’è una grande rete di fede, una grande comunità di credenti nel mondo, che è bello vivere in questa amicizia universale'. Il Pontefice ha poi parlato della crisi economica. 'La dimensione etica - ha ricordato - non è una cosa esteriore ai problemi economici, ma una dimensione interiore e fondamentale. L’economia non funziona solo con un’autoregolamentazione di mercato, ma ha bisogno di una ragione etica per funzionare per l’uomo'.

15 agosto 2011 - Il Papa: 'Assunzione è festa di speranza'

L'Assunzione di Maria 'è un mistero di speranza e di gioia per tutti noi: in Maria vediamo la meta verso cui camminano tutti coloro che sanno legare la propria vita a quella di Gesù, che lo sanno seguire come ha fatto Maria'. Lo ha ricordato il Papa nel corso dell'Angelus recitato per l'appunto in occasione della Solennità dell'Assunzione. 'Questa festa - ha spiegato Benedetto XVI - parla del nostro futuro, ci dice che anche noi saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio e ci invita ad avere coraggio, a credere che la potenza della Risurrezione di Cristo può operare anche in noi e renderci uomini e donne che ogni giorno cercano di vivere da risorti, portando nell’oscurità del male che c’è nel mondo, la luce del bene'.

7 agosto 2011 - Il Papa: 'Le armi non risolvono i problemi'

'Seguo con viva preoccupazione i drammatici e crescenti episodi di violenza in Siria, che hanno provocato numerose vittime e gravi sofferenze. Invito i fedeli cattolici a pregare, affinché lo sforzo per la riconciliazione prevalga sulla divisione e sul rancore. Inoltre, rinnovo alle Autorità ed alla popolazione siriana un pressante appello, perché si ristabilisca quanto prima la pacifica convivenza e si risponda adeguatamente alle legittime aspirazioni dei cittadini, nel rispetto della loro dignità e a beneficio della stabilità regionale'. E' il nuo appello del Papa, lanciato in occasione dell'Angelus domenicale, per la situazione in Siria. Benedetto XVI si è inoltre detto preoccupato per la Libia 'dove la forza delle armi non ha risolto la situazione'. 'Esorto - ha concluso il Pontefice - gli Organismi internazionali e quanti hanno responsabilità politiche e militari a rilanciare con convinzione e risolutezza la ricerca di un piano di pace per il Paese, attraverso il negoziato ed il dialogo costruttivo'.